Ha fatto il giro del mondo la notizia che il PIL degli Stati Uniti del quarto trimestre ha battuto le attese e molti giornali stanno titolando che gli Stati Uniti sono fuori dal rischio della recessione.
Vediamo che cosa sta succedendo e vediamo perché a giudizio del nostro sito questo entusiasmo è decisamente esagerato, anzi secondo I Love Trading questo entusiasmo rischia di essere decisamente pericoloso. Sostanzialmente è vero che il 2022 si è chiuso in modo decisamente valido per l’economia americana.
Infatti il PIL del Quarto trimestre è aumentato di un bel 2,9% annualizzato mentre le stime erano del 2,6% annualizzato e quindi giustamente i giornali stanno titolando con grande enfasi come il PIL abbia battuto le attese.
Ma non bisogna dimenticare che nel terzo trimestre l’aumento annualizzato è stato del 3,2% e quindi già solo per questo gli entusiasmi potrebbero essere decisamente eccessivi. Da un lato bisogna sottolineare che sicuramente l’economia americana appare nel complesso solida ma ci sono alcuni fattori da non sottovalutare.
Innanzitutto il settore tecnologico sta venendo colpito da un’ondata di licenziamenti di massa che fino a poco tempo fa era assolutamente imprevedibile. “Uno scoppio di bolla tecnologica dal punto di vista occupazionale” come vi raccontavamo qualche settimana fa. E poi non bisogna nemmeno dimenticare che la Federal reserve continua ad essere un falco.
Quindi molti osservatori stanno sottolineando che l’approccio duro della Federal reserve, unito alle tante difficoltà dell’economia americana, potrebbe effettivamente portare ad una notevole recessione nel 2023. Infatti la Federal Reserve continua a rimarcare come il cammino degli aumenti aggressivi dei tassi di interesse non è assolutamente terminato anzi potrebbe continuare a lungo.
Quindi con una Federal reserve che diventa sempre più falco, i timori della recessione diventano sempre più forti e quindi il fatto che il PIL batta di poco le attese in un determinato periodo limitato sicuramente non sposta di molto i termini della questione.
Bisogna infatti ricordare che esperti ed operatori di borsa ancora adesso nei sondaggi quando si parla dei rischi del 2023 rimarcano sempre con forza come la recessione e l’alta inflazione siano due veri spettri ma sottolineano anche come a fare paura siano proprio le banche centrali.
Quindi se è giusto riportare che gli ultimi dati effettivamente battono le attese è anche giusto dire però con altrettanta franchezza che le condizioni dell’economia americana così come della maggior parte delle economie occidentali continuano a conservare quegli elementi di fortissima fragilità che potrebbero rendere il 2023 un anno nero.
Non dobbiamo dimenticare infatti che secondo alcuni analisti lo scoppio della bolla finanziaria avverrà proprio in questo 2023 ed anzi secondo molti è già cominciato. Potrebbe anche trattarsi di uno scoppio di bolla finanziaria “morbido” nel senso che non ci saranno momenti di vero panic selling ma comunque sia è molto probabile che in questo 2023 la borsa mostri segni di forte flessione ed anche prolungata.
Quindi la grande enfasi che si sta attribuendo a questo dato rischia di offrire una prospettiva pesantemente falsata. Infatti se guardiamo la situazione economica americana e anche occidentale da una prospettiva decisamente più vasta ci accorgiamo che i motivi di allarme sicuramente non mancano e come ripetiamo una singola notizia non può essere tirata fuori dal suo contesto.
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