10000€ subito dall’INPS. Sembra impossibile ma è esattamente così. Può capitare infatti che l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale debba risarcire per un “inciampo” sulle cifre. Quali?
Calcola e calcola qualche errore scappa. Come si dice: “Soltanto chi non fa non sbaglia“. Vi sono però errori di calcolo un po’ più pesanti di altri e a questi occorre porre rimedio.
Situazioni dove il protagonista assoluto è il denaro e quando c’è di mezzo il denaro non si scherza. Non si può scherzare. Esattamente come è avvenuto nella vicenda che andremo a raccontarvi.
10000 € subito dall’INPS, ma davvero?
Numeri, croce e delizia. I numeri riempiono le nostre giornate, fin dal suono della sveglia che ci ricorda l’ora in cui dobbiamo, obbligatoriamente, alzarci. E quell’ora è un numero. Ci prepariamo per andare al lavoro, vestiti di tutto punto, salutiamo chi è rimasto ancora in casa e prendiamo l’ascensore per raggiungere il garage e la nostra auto, schiacciando un pulsante. E quel pulsante è un numero. Si potrebbe proseguire con infiniti esempi, a testimonianza di come i numeri facciano parte integrante, e a volte asfissiante, della nostra vita.
Immaginiamo cosa sarebbero le banche, le assicurazioni, gli istituti di previdenza, gli studi dei Dottori Commercialisti, i CAF e i nostri supermercati, dove ci rechiamo giornalmente per la spesa di casa, se non ci fossero i numeri. Sparirebbero in un attimo perché loro, come e più di altri, vivono con i numeri. E vivendo con i numeri anche loro possono commettere un errore di calcolo. E’ capitato a tutti, almeno una volta, di segnalare alla cassiera del nostro supermercato di fiducia di aver inserito una cifra sbagliata, magari il prezzo pieno di un prodotto, senza calcolare lo sconto previsto.
Vi sono però errori di calcolo che hanno un valenza decisamente maggiore, poiché ben maggiori sono le cifre in ballo. Come in questa occasione dove l’INPS ha consegnato subito 10000 euro a seguito proprio di un errore di calcolo. Ai danni di chi?
I tre TFS errati
Protagonista della vicenda è, senza dubbio, il TFS. Ma cos’è il TFS? Il TFS è il Trattamento di Fine Servizio che viene garantito ai dipendenti pubblici di Stato. Come il TFR, consiste nella somma di denaro maturata durante gli anni di servizio e che viene poi erogata nel momento stesso in cui il servizio cessa e si va in pensione. Come avviene per il TFR, anche TFS viene erogato all’INPS, che è il responsabile anche del calcolo del TFS stesso. Calcolo che deve rendere conto a formule ben precise per ottenere il risultato corretto. Ma anche l’INPS può sbagliare calcolo, come avvenuto in Sicilia a danno di tre rappresentanti delle forze armate e dell’ordine che hanno impugnato un pagamento dell’Istituto ritenendolo assai inferiore alla somma corretta.
I protagonisti sono un rappresentante della Guardia di Finanza, un rappresentante della Marina Militare ed un rappresentante della Polizia che hanno fatto ricorso presso la CGA, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia, l’organo di giustizia amministrativa più importante della regione. Pertanto è stato aperto un procedimento nei confronti dell’INPS, che avrebbe, il condizionale al momento è d’obbligo, sbagliato il calcolo, e quindi la quantità di denaro da erogare, di alcuni TFS. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, dopo l’attenta valutazione dei tre casi in questione, ha deciso che l’INPS non soltanto dovesse erogare la somma esatta spettante ai tre rappresentanti delle forze armate e dell’ordine ma anche, come risarcimento, una somma ulteriore pari a 10000 euro.