Per tutti coloro che pagano un mutuo o un prestito finalmente c’è una buona notizia. Arriva un sostanzioso bonus: come approfittarne.
Spesso la rata da pagare di un mutuo o un prestito può essere una vera e propria mazzata. Adesso però un bonus potrebbe rendere la spesa più lieve, anche se in pochi sanno della sua esistenza: ecco come riscattarlo.
Finalmente è arrivata una buona notizia per chi ha sempre rispettato nei tempi giusti i pagamenti del mutuo o di un prestito. Infatti la Cassazione ha deciso di sancire un nuovo bonus per tutti i buoni debitori. Quindi tutti coloro che si sono affidati ad una banca per richiedere un prestito o un’ipoteca hanno diritto ad alcuni benefici visto che hanno sempre adempito precisamente ai loro obblighi.
A prendere tale decisione ci ha pensato la Corte Costituzionale, in una sentenza rilasciata lo scorso dicembre. Al suo interno si legge che l’estinzione anticipata consente al debitore di rimborsare il capitale dovuto alla banca prima della data indicata nel contratto. Così facendo ad essere sollevati dall’onere del contratto saranno sia il creditore che il debitore.
Mutuo e prestito, bonus per i buoni debitori: la sentenza
L’estinzione anticipata viene regolata dall’ordinamento bancario. Inoltre dal 2007 ad oggi ancora deve essere approvata l’ agevolazione per l’estinzione anticipata dei mutui per l’acquisto. Non ci sarebbero agevolazioni nemmeno per ristrutturazione di immobili e attività finanziarie o professionali.
Mentre, invece, prima del 2007 a regolare il rimborso anticipato c’era un accordo tra l’ABI e le associazioni dei consumatori e questo prevedeva anche sanzioni di varia entità. A ribaltare completamente la situazione ci ha pensato la sentenza della Cassazione. Adesso infatti non solo le penali sono completamente assenti ma esiste anche un rimborso per le spese accessorie a questi pagamenti di interessi.
Quindi se un prestito rateale viene estinto prima della data di scadenza, tutti i costi sostenuti dovranno essere rimborsati. Così facendo la Corte Costituzionale è riuscita a porre fine ad un’incongruenza che letteralmente discriminava alcuni consumatori. Con la sentenza finale è stato stabilito che non esiste una disparità di trattamento rispetto alla data contrattuale del prestito.
Concludendo quindi il diverso trattamento dei consumatori in base alla data di firma del contratto è illegittimo.