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Allarme pensioni: meglio uscire con 1000€ subito che aspettare la riforma “gravi dubbi”

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Salvatore Dimaggio

La riforma delle pensioni ormai è pienamente operativa eppure i dubbi e le delusioni non mancano.

Infatti i primi italiani hanno già cominciato a chiedere di andare in pensione con le nuove vie ma non sono mancate le sorprese. Anche nel 2023 i due parametri fondamentali per uscire finalmente dal mondo del lavoro sono l’età e i contributi. Quindi sostanzialmente bisogna avere anche nel 2023 le età giuste ma anche i contributi giusti, ma con i nuovi calcoli pensionistici tutto cambia e bisogna stare attenti alle novità.

INPS
Riforma pensioni (I Love Trading)

Ma il problema che incontrano ormai praticamente tutti i lavoratori è che il calcolo del sistema contributivo è una vera e propria penalizzazione per il lavoratore. Infatti non bisogna nascondere un fatto che conoscono tutti e cioè che il sistema contributivo nasce proprio per dare un brutto taglio ai pensionati e per far risparmiare le casse dell’INPS.

Il problema del sistema contributi e le nuove pensioni

Ma proprio per questo bisogna conoscere bene il sistema contributivo e tutte le sue forti penalizzazioni. Per esempio una delle domande più forti è proprio capire se convenga uscire dal lavoro quest’anno avendo nei requisiti però magari percependo una pensione bassa oppure aspettare ancora qualche anno in vista di nuove riforme pensionistiche.

Se dovessimo ascoltare il governo le riforme pensionistiche in arrivo sembrerebbero veramente spettacolari ma molti hanno forti dubbi. Nella maggior parte dei casi gli italiani nonostante le varie riforme vanno sempre e comunque in pensione con 67 anni di età. Infatti 67 anni di età rimane sempre l’età minima per la pensione di vecchiaia ordinaria, ma 67 anni di età sono anche l’età minima per avere l’assegno sociale.

Quota 41 per tutti: conviene aspettarla?

Molti nel 2023 hanno raggiunto i requisiti per andare in pensione ma stanno ritenendo di non volerci andare. Cerchiamo di capire le loro ragioni. Il fatto è che nel 2024 dovrebbe partire la quota 41 per tutti. La novità principale della quota 41 per tutti è che non avrà limiti di età. Quindi con la quota 41 per tutti anche chi abbia 63 anni potrebbe andare in pensione.

Ma a prescindere da quello che poi effettivamente succederà sul mondo delle pensioni bisogna sempre tenere presente il coefficiente di trasformazione. Ma che cosa succede se invece questa famosa quota 41 per tutti non dovesse decollare? Infatti dall’INPS emergono forti difficoltà nel riuscire a far fronte ai forti costi delle pensioni italiane.

Il governo potrebbe fare marcia indietro

L’INPS pubblica infatti regolarmente il suo bilancio ma il bilancio dell’INPS è sempre più gigantesco. Quindi molti sostengono che anche se il governo abbia tutta la buona volontà di far partire la Quota 41 per tutti l’anno prossimo in realtà questa potrebbe non partire.

Aspettare per la pensione
Aspettare per la pensione / I Love Trading

Poi bisogna anche tenere presente che ogni situazione è una situazione a sé stante perché bisogna anche valutare se si hanno i contributi su un’unica gestione previdenziale oppure su più gestioni previdenziali e bisogna operare il cumulo. In sostanza non bisogna dare per scontato che la quota 41 per tutti arriverà veramente e soprattutto bisogna consultarsi col proprio CAF per valutare la propria concreta posizione perché in molti casi è molto meglio uscire in pensione prima che non aspettare una riforma che potrebbe non arrivare.

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