Ecco una guida completa su quelle che sono le ultime novità per quanto riguarda il regime forfettario nel 2023
Quando si parla di regime forfettario si intende un regime fiscale diverso da quello “ordinario” in quanto gode delle agevolazioni interessanti. Non tutti possono infatti accedere a questa misura e per poterne usufruirne è necessario essere una partita Iva individuale che soddisfa determinati criteri economici.
Questi sono legati necessariamente ai ricavi del professionista, oltre ai propri compensi. Tuttavia, essendo un tema particolarmente conosciuto e discusso, si prevedono numerosi cambiamenti da parte dell’esecutivo, il quale avrà il compito di rendere più agevole e accessibile il lavoro dei professionisti. Ecco, quindi una guida esaustiva riguardo le ultime novità relative al regime forfettario nel 2023.
Regime forfettario: che cosa cambia nel 2023
Il governo Meloni ha emanato la sua prima legge di Bilancio. Il testo include particolari e numerose novità, soprattutto per quanto riguarda il sistema fiscale del nostro Paese. Nello specifico, nella manovra economica si è deciso di innalzare da 65 a 85mila euro il tetto massimo di reddito che il lavoratore deve necessariamente rispettare per avere il diritto di beneficiare del regime di tassazione agevolato. Tuttavia, ci sono altri requisiti da soddisfare, pena l’impossibilità di accesso o l’annullamento del proprio regime.
Come dicevamo, si tratta di un’agevolazione pensata per le partite Iva individuali. Questa ha lo scopo di erogare delle semplificazioni fiscali per quei liberi professionisti che si affacciano alle prime esperienze con cui è necessario aprire partita Iva. Nello specifico, coloro che aderiscono al regime fiscale agevolato possono godere di un’aliquota fissa sui propri ricavi. Questa ammonta al 5% se si è una start up o sale al 15% in caso di altre partite Iva. Si tratta, quindi, di una tassazione particolarmente agevolata, la quale permette ai professionisti di godere di un peso fiscale minore rispetto alle partite Iva con regime ordinario.
Tuttavia, con l’arrivo del nuovo anno si attendono numerose novità per coloro che hanno aderito al regime fiscale agevolato. Dal 1° gennaio 2023, infatti, hanno la possibilità di accedere a questa modalità tutte quelle partite Iva che non superano il tetto di ricavi e compensi fissato a 85mila euro all’anno. Questa opzione sarà valida fino al 31 dicembre 2022 il limite precedentemente ammontava a circa 65mila euro. Nel caso si dovesse superare il limite fissato a 85 mila euro annui, la flat tax continuerà ad essere applicata fino a 100mila euro.
Altri requisiti
Ulteriori requisiti per accedere alla partita Iva a regime forfettario nel 2023 sono: non sostenere spese superiori a 20mila euro lordi per lavori accessori, compensi per collaboratori o lavori dipendenti. Inoltre, è necessario non aver ricevuto un importo maggiore di 30mila euro di redditi da pensione o lavoro dipendente.
Si tratta di novità molto importanti non solo per quei soggetti che hanno intenzione a breve di aprire la partita Iva, ma anche chi già gode del regime forfettario e potrebbe non soddisfare più i requisiti. Dunque è importante fare molta attenzione.