Febbraio vedrà le rivalutazioni delle pensioni. Verrà fatto ufficialmente il primo giro delle maggiorazioni previste dalla nuova legge di bilancio. Il Governo Meloni di non aumentare solamente le pensioni minime ma anche tutte quelle che rientrano entro una certa soglia. Una manovra che lascia fuori una parte d’italiani pensionati, in un certo senso una politica volta ad aiutare ‘il più povero’, senza premiare anche ‘il più ricco’.
Le pensioni degli italiani saranno quindi più ricche già da febbraio, ci sarà un aumento che vedrà un totale di +7,3%. Per quanto riguarda le pensioni minime, come si era già accennato in precedenza, e poi appurato a fine dicembre con l’approvazione ufficiale della legge di bilancio, i 525 euro di base del 2022 arriveranno a circa 570 euro. L’erogazione di questi nuovi assegni prenderà il via da febbraio, sempre utilizzando il solito ordine alfabetico, in particolare tra il 1° e il 4 febbraio ci sarà un +7,3%.
Con i nuovi coefficienti, però, non tutti vedranno un aumento effettivo. In generale una maggiorazione andrà a crescere dai 60 ai 66 anni, al crescere degli anni, aumenterà anche il coefficiente di maggiorazione da 2,21% fino a 2,60%. Secondo poi il portale Sos.Tariffe, l’incremento pensionistico si può dividere tra un effettivo 5,3% degli assegni previdenziali, rispetto al mese precedente, e un restante 2% che è già stato pagato a novembre 2022 (Decisione risalente al governo Draghi).
Chi verrà escluso dagli aumenti pensionistici che partono da inizio febbraio
La rivalutazione, come abbiamo accennato precedentemente, non riguarda tutti i pensionati. Ad essere coinvolti all’adeguamento al 100%, sono solo gli assegni non superiori a quattro volte il trattamento minimo, cioè quelli fino a 2.101,52 euro. E per gli altri? Per chi riceve mensilmente cifre più elevate è invece previsto un aumento decrescente.
La legge di bilancio ha infatti stabilito che non ci saranno più tre scaglioni ma sei. Vale a dire che seguendo sempre le stile otterranno una rivalutazione dell’85% i pensionati con assegni tra 2.101,52 e 2.626,90 euro, circa 162 euro. Per chi rientra nella fascia 2.626,90 e 3.152 euro, la rivalutazione è del 53%, circa 120 euro. Qui si fermano gli aumenti, il resto non vedrà maggiorazioni.
Over75 con assegno minimo arriveranno poi a circa 600 euro, che sale a 697 se si considera anche la rivalutazione perequativa. Per tutti i pensionati con trattamento minimo che invece non hanno compiuto il 75esimo, l’assegno sale a 570, ovvero oltre a beneficiare del 7,3%, acquisiranno anche un ulteriore +1,5%.