La svolta verde dell’UE non cambia nonostante negli ultimi anni eventi importanti avrebbero potuto indurre a qualche cambiamento. Cosa cambierà per gli italiani?
Salvare il nostro pianeta è diventata la priorità. E’ senza dubbio la priorità dell’Unione europea che ha deciso di continuare a percorrere la svolta green intrapresa qualche anno fa. Nonostante gli ultimi tre anni siano stati marcati da drammi di enorme portata, l’UE non intende sospendere i suoi piani.
La de – carbonizzazione è un processo inevitabile e, soprattutto, non più prorogabile. D’ora in poi si avvierà un processo che rappresenterà un’autentica rivoluzione copernicana dal punto di vista energetico. L’Unione europea è decisa e pronta. Anche l’Italia è davvero pronta ad un tale cambiamento?
La svolta verde dell’UE
Gli ultimi anni per l’intera Europa, e di conseguenza per l’Unione Europea, non sono stati affatto facili. Prima la pandemia di Covid – 19, nel biennio 2020 – 2022, poi la tragica escalation che ha portato al conflitto Russia ed Ucraina nel febbraio del 2022. Eventi drammatici che hanno lasciato sul campo, oltre a centinaia di migliaia di morti, anche una crisi economica che ha letteralmente messo in ginocchio il vecchio continente. Nonostante ciò Bruxelles non intende sospendere, né rallentare il suo progetto di de – carbonizzazione.
La guerra tra Russia e Ucraina ha dato anzi un’ulteriore accelerata a tale progetto. Adesso non vi è più soltanto la svolta green, assolutamente irrinunciabile per il bene stesso del nostro pianeta. Ora vi è anche il desiderio, altrettanto forte, di affrancarsi, nel più breve tempo possibile, dalla dipendenza energetica russa. Pertanto non vi sono più soltanto motivazioni legate al rispetto del nostro pianeta, ma anche finalità che conducono a temi di politica internazionale e dei futuri assetti post – bellici. Se e quando finirà il conflitto.
Ma questa decisa svolta green dell’UE quanto costerà agli italiani? Sicuramente non poco. A dirlo a chiare lettere è stato il consigliere di Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Stefano Saglia. Secondo il consigliere l’Unione Europea ha fatto una scelta di campo ben precisa. Il processo che porterà alla de – carbonizzazione non sarà interrotto e pertanto a breve tutti gli Stati dell’Unione dovranno ridurre il consumo di gas e di carbone.
La decisa scelta di campo
Una scelta di campo che rappresenta, come accennato in precedenza, una rivoluzione copernicana, dal momento che la strada che si è deciso di intraprendere, per quanto attiene la scelta delle politiche energetiche, non è affatto la più conveniente, bensì quella che ci “assicura un ambiente più pulito e la sicurezza di approvvigionamenti”, queste le precise parole di Stefano Saglia, come riportate da ilgiornale.it.
Qualora si fosse scelta una strada più economica riguardo le politiche energetiche, probabilmente si sarebbero prese decisioni anche diverse sul conflitto russo – ucraino. L’Unione Europea ha fatto chiaramente intendere che sui temi energetici non intende risparmiare. Si è data la precedenza assoluta alla non più prorogabile de – carbonizzazione e all’affrancamento, il più repentino possibile, dalle fonti energetiche fossili, quali petrolio, carbone e gas.
Questa scelta di campo che costerà di più a tutti gli europei, italiani inclusi. Ma se è veramente un bene per il nostro pianeta, il tutto è davvero così negativo?