Arriva l’ennesimo tsunami sul mondo delle criptovalute.
Questa volta a crollare è il colosso Genesis. Dopo lo spaventoso crollo di FTX il crollo di Genesis che avviene a brevissima distanza di tempo lascia un buco da 3,4 miliardi e la comunità economica internazionale si interroga sugli enormi rischi delle criptovalute.
La notizia del crollo della piattaforma di trading sulle criptovalute Genesis è stata un vero e proprio terremoto. Infatti Genesis ha dichiarato bancarotta insieme alle due aziende sue sussidiarie. I creditori della società sarebbero più di 100.000 e il buco lasciato è pari a 3,4 miliardi di dollari.
Ricordiamo che già FTX aveva lasciato un buco da 3,1 miliardi di dollari. Queste notizie così catastrofiche impongono una serie di riflessioni. Questo ennesimo crollo nel mondo delle criptovalute impone di fermarsi un istante. Infatti per anni il mondo delle criptovalute è stato assolutamente polarizzato.
Alcuni difendevano a spada tratta le valute virtuali mentre altri le stigmatizzavano. Ma questo crollo tremendo e tutti i danni che lascia sul terreno impongono alcune riflessioni.
A giudizio di questo sito non è molto senso continuare ad accapigliarsi sulla bontà o meno del fenomeno criptovalute ma bisogna più che altro mettere serenamente a fuoco il fatto che i crolli nel mondo dell’economia esistono ma nel mondo delle criptovalute rischiano di essere qualcosa di assolutamente fisiologico. Quindi di molto più probabile.
Questi crolli fisiologici legati al mondo delle criptovalute rendono questo mondo estremamente pericoloso e lo rendono una grande fonte di instabilità. Quindi continuare a contrapporsi in modo aprioristico sulla bontà o meno di questo fenomeno non ha molto senso ma diventa invece fondamentale creare delle regole perché le fortissime turbolenze legate a questo mondo non diventino un elemento di costante instabilità anche per gli altri mercati.
Gli scandali e i crolli eclatanti nel mondo delle criptovalute molto probabilmente continueranno ma l’unica risposta sensata è quella di creare delle regole che possano evitare che questi crolli diventino sistemici. Purtroppo l’unico modo per creare queste regole è evitare che le criptovalute possano finire negli etf più tradizionali.
Per anni si è detto che le criptovalute dovessero essere accolte negli etf più tradizionali (ed in modo molto limitato e già accaduto) ma purtroppo se questo succederà, questi crolli eclatanti nel mondo delle criptovalute infetteranno anche gli etf più tradizionali e di conseguenza non si creerà quella specie di linea tagliafuoco senza la quale le criptovalute dall’essere un fenomeno estremamente turbolento ma sostanzialmente innocuo per chi non ci veste possono invece diventare un problema sistemico per tutta l’economia.
Fino al 2021 sembrava quasi una gara a sdoganare le criptovalute e a magnificare gli effetti di un loro ingresso nei fondi tradizionali e quindi nelle borse tradizionali. Ma oggi l’atteggiamento è cambiato e questo è un bene.
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