L’assegno universale è tale perché può arrivare a chiunque in Italia. Nel 2023 ci saranno importanti novità per quanto riguarda questo generico sussidio statale, soprattutto per i percettori più anziani.
Ecco quali novità ci aspettano nel nuovo anno.
Parlando di assegno universale, la nostra mente va subito all’assegno unico per i figli. Tuttavia non è del sussidio statale per i figli a carico che stiamo parlando, ma del nuovo sussidio che il Governo Meloni vuole proporre a favore degli anziani non autosufficienti. Prenderà infatti il nome di assegno universale per anziani non autosufficienti e il Governo ha appena cominciato l’iter per di approvazione per inserirlo a fianco dei già molti sussidi per i cittadini che l’Italia ha già in ballo. Che cosa prevede la misura? L’assegno universale prevede un sussidio assistenziale a lungo termine verso quei cittadini anziani e non autosufficienti.
La misura ha il duplice intento di assistere i percettori dal punto di vista economico e di permettere loro di avere accesso più semplice alle cure mediche necessarie che danno loro la possibilità di condurre una vita dignitosa. Il decreto legge deroga al Governo è stato presentato il 19 gennaio e il Governo ha ora fino al 1 marzo per far approvare la manovra. La cosa che l’assegno universale per gli anziani non autosufficienti avrebbe in comune con l’assegno unico per i figli a carico è l’essere una misura che intende sostituire molti aiuti di altro tipo per una singola categoria di cittadini. Se l’assegno unico era pensato per racchiudere in se tutti gli aiuti alle famiglie presenti nell’ordinamento italiano, l’assegno universale intende racchiudere tutti gli aiuti agli anziani. Il primo a sparire sarebbe l’assegno di accompagnamento INPS.
Importi e percettori del nuovo assegno mensile
Se tutto l’iter di approvazione andrà per il meglio e il Governo riuscirà a confermare questa misura, si hanno già molti dettagli in merito a quali saranno i valori e i percettori di questo assegno universale. Innanzi tutto è stato fatto sapere che l’assegno universale per anziani non autosufficienti è stato pensato per essere percepibile in uno di 2 modi possibili:
- tramite contributo economico in denaro, erogato sotto forma di assegno mensile;
- come servizio alla persona, ovvero come una serie di servizi utili alla cura e all’assistenza della persone che percepisce il contributo.
Non si hanno ancora stime precise per quanto riguarda gli importi veri e propri dell’assegno, anche perché la misura è ancora nella sua fase iniziale.
Molte misure che scompaiono
Come anticipato, l’arrivo dell‘assegno universale segnerà la fine di molti altri bonus del medesimo ambito di competenza. Così come successo con tutti i bonus per la famiglia con l’arrivo dell’assegno unico per i figli a carico, anche in questo caso moltissimi bonus indirizzati al sostegno degli anziani andranno in pensione.
Questo viene fatto in un’ottica di semplificazioni delle operazioni di assistenza ai cittadini. A sparire saranno con tutta probabilità aiuti come l’indennità di accompagnamento INPS, e altri bonus e assegni mensili che per il momento non sono stati ancora indicati.