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Quali sono i diritti della moglie sul conto del marito? Può sapere la giacenza?

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Bruno Galvan

Quali sono i diritti dei coniugi sul conto corrente dell’altro: vediamo cosa dice la Legge

La gestione economica di una coppia rappresenta un argomento molto importante. Spesso è anche causa di litigi tra marito e moglie che hanno vedute diverse sulle spese da sostenere. Quando si contrae matrimonio i coniugi sono chiamati a decidere se fare la comunione dei beni oppure no.

Conto bancario marito e moglie
Conto corrente bancario: quali sono i diritti del singolo coniuge sull’altro

Con la comunione dei beni, qualsiasi bene acquistato dai coniugi insieme o individualmente nel corso del matrimonio, entrano automaticamente a far parte di un unico patrimonio comune a entrambi che ne sono proprietari al 50%, indipendentemente dall’apporto reale di ognuno.

Nel regime di separazione dei beni ogni coniuge è titolare esclusivo dei beni acquisiti durante il matrimonio. Con la separazione dei beni gli sposi mantengono la titolarità esclusiva anche sui beni acquisiti durante il matrimonio. Rispetto alle necessità del nucleo familiare, entrambi i coniugi sono obbligati a contribuire alle spese ognuno proporzionalmente alle sue possibilità. Premesso questo ci sono però dei casi particolari che prevedono l’utilizzo esclusivo di una somma da parte del marito oppure della moglie. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la Legge.

Conto corrente bancario familiare: quali sono i diritti di marito e moglie

Anche in caso di comunione di beni, con tanto di conto cointestato, un coniuge potrà aprire autonomamente un altro conto corrente. Questo passaggio cambia il rapporto economico tra marito e moglie perchè sul conto autonomo solo il proprietario può fare operazioni in accredito o addebito. Ragion per cui l’altro coniuge viene praticamente escluso dalla gestione del conto a meno che non abbia autorizzazione.

Diverso è il caso del conto cointestato unico che prevede la titolarità al 50% dei due coniugi. Può essere a firma disgiunta o congiunta: nella prima situazione implica che sul conto stesso possano operare tutti i soggetti con pari diritti mentre nell’altra per compiere le operazioni è necessaria la presenza di tutti i cointestatari per le operazioni di prelievo, emissione di assegni, disposizione di bonifici.

Coppia al pc
Conto cointestato e comunione beni

Cosa succede conto cointestato in caso di divorzio?

La disciplina riguardante la divisione di un conto cointestato in caso di divorzio dei coniugi resta molto particolare. In via generale il conto dovrebbe essere diviso al 50% ma non è sempre così. Se uno dei due  proprietari del conto dimostra che gran parte delle somme versate sono frutto di lavoro proprio o eredità quelle somme non sono soggette a divisione al 50%. In pratica non vengono conteggiate nel cosiddetto deposito comune ma sono di diritto del coniuge che le ha accreditate nel corso degli anni sul conto.

Anche se in comunione dei beni se un coniuge apre autonomamente un altro conto le somme depositate sono di sua esclusività. Quindi la moglie o il marito in caso di divorzio non potrà chiedere il 50% come in linea generale prevede la Legge. Insomma prima di decidere di sposarsi sarebbe bene avere le idee chiare sulla gestione dei conti. Una scelta sbagliata può avere delle conseguenze future.

La comunione dei beni comporta anche un Irpef più alta da pagare in sede di dichiarazione dei redditi. Ragion per cui la separazione dei patrimoni resta la più vantaggiosa da questo punto di vista.

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