Giorgia Meloni e il suo Governo hanno messo a disposizione interessanti agevolazione per quanto riguarda il lavoro femminile.
Il bonus a favore delle lavoratrici potrebbe permettere si equilibrare quel gap che ancora esiste tra lavoratori maschi e femmine in Italia.
Il gap salariale tra donne e uomini in Italia, purché assottigliato rispetto al passato, è ancora presente. Sebbene si siano fatti numerosi passi avanti nel campo dell’occupazione e nel lavoro femminile, per le donne ci sono ancora molti problemi e ostacoli per essere assunte in una posizione lavorativa, in particolare in una a forte prevalenza maschile. Il Governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di inserire degli incentivi per le aziende per assumere una donna. Si può quasi parlare di un vero e proprio bonus per le aziende che intendono assumere delle donne, in modo che possa essere molto più conveniente.
La misura è stata prorogata e potenziata a partire da quella già attiva nel 2022. Si tratta di un esonero contributivo del 100% sulla contribuzione previdenziale a carico dei datori di lavoro fino a un massimo di 8.000 euro. Lo sgravio può essere di vario valore, con il massimo che viene aumentato dai 6.000 euro del 2022 agli 8.000 euro del 2023. Lo sgravio fiscale è riconosciuto a quei datori di lavoro che assumono donne, specialmente se in condizioni di svantaggio. Si pensi, per esempio a donne disoccupate da più di un anno, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti in regioni ammissibili per i finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea.
Un incentivo all’occupazione femminile
Uno sgravio fiscale molto consistente che non nasconde la volontà di creare più incentivi per promuovere l’occupazione femminile in Italia. Non è un mistero come la situazione lavorativa italiana sia particolarmente critica per tutti, e per le donne lo è ancora di più. Un motivo su tutti quello della maternità, una donna spesso si trova costretta a scegliere tra una carriera lavorativa e avere una famiglia. Questo perché spesso è impossibile trovare il tempo e le energie per portare avanti entrambe le cose.
Dal punto di vista dei datori di lavoro, assumere una donna costituisce un rischio in più, proprio per il problema che costituiscono le assenze familiari, i congedi di maternità e altre cose che possono nuocere alla produttività del singolo lavoratore. Ci sono inoltre certi ambiti in cui la presenza femminile, per necessità o per tradizione, scarseggia. Questo intervento del Governo vorrebbe migliorare la situazione proprio su quest’ultimo punto, presentando una reale vantaggio nell’assumere donne per alcune mansioni.
Un gap ancora presente
Questa politica a supporto del lavoro femminile è stato pienamente appoggiata dalla Commissione Europea in sede di revisione e approvazione della Legge di Bilancio 2023. Tra le molte cose che Bruxelles ha contestato al Governo italiano, questa non è stata un’iniziativa, anzi, molto apprezzata, visto quale gap salariale sia ancora presente tra uomini e donne nel nostro paese.
La speranza è che in futuro altre politiche di questo tipo possano portare a un appiattimento di suddetto gap salariale, in modo, così, che il mondo del lavoro presenti le stesse opportunità per tutti in egual misura.