Le varie forme di assistenza sociale che esistono in Italia sono sicuramente preziose in un momento di forte difficoltà economica e possono essere alle volte combinate insieme per offrire un sostegno decisamente più forte e più puntuale.
Le misure più discusse e più importanti sono sicuramente il reddito di cittadinanza o l’assegno unico universale, ma non dobbiamo dimenticare che la legge obbliga tutta una serie di soggetti a sostenere chi sia in difficoltà. In realtà nella pratica corrente capita spessissimo che un soggetto abbia sia i requisiti per avere un aiuto dello stato che anche quello per avere un aiuto dei parenti.
In questa dura situazione economica i sussidi dello stato per i cittadini in difficoltà sono particolarmente importanti. Ma anche i parenti stretti hanno il dovere non solo morale ma anche giuridico di sostenere chi sia in difficoltà.
Ha fatto scalpore una recente sentenza della corte di Cassazione che ha sottolineato come in alcuni casi anche i nonni hanno il dovere di riconoscere l’assegno di mantenimento. Vediamo in questo articolo come l’assistenza dello stato e l’assistenza dei familiari non sono in contrasto tra loro e non si escludano mutualmente, anzi possano aiutare insieme proprio chi si trovi purtroppo in condizioni di difficoltà.
Da questo punto di vista un vero e proprio spartiacque è stata una sentenza del 2022 nella quale la corte di Cassazione ha sancito che se l’assegno di mantenimento è doveroso esso può anche coesistere con l’assegno sociale.
In realtà l’assegno sociale è un dovere dello stato ma anche il dovere di solidarietà che ricade sui familiari è altrettanto necessario e quindi la corte di Cassazione con questa importante sentenza ha stabilito che l’assistenza dello stato in un certo senso “viene dopo” rispetto a quella dei familiari.
Vediamo che cosa significa questa sentenza in termini molto concreti. Immaginiamo una persona che si trovi in difficoltà economica. Questa persona che dovesse trovarsi in difficoltà economica dovrebbe innanzitutto chiedere l’assegno di mantenimento ai familiari e poi soltanto se i familiari non fossero materialmente in condizioni di aiutarlo potrebbe chiedere le prestazioni assistenziali statali.
Ma la corte di Cassazione è arrivata a dire molto di più perché infatti secondo la Cassazione l’assegno sociale può anche spettare a chi percepisce l’assegno di mantenimento. Se per esempio l’assegno di mantenimento non ha un valore molto alto e concretamente non consente al soggetto di andare avanti spetta allo Stato o meglio all’INPS intervenire.
Dunque se l’assegno di mantenimento che il soggetto in difficoltà ha diritto di chiedere ai familiari non dovesse arrivare a fargli superare le soglie reddituali previste dalla legge, il soggetto in stato di difficoltà potrebbe sempre chiedere l’assegno sociale.
Quindi sostanzialmente per l’assegno sociale ci sono dei limiti reddituali ma il fatto di beneficiare dei doverosi aiuti da parte dei parenti non esclude necessariamente l’assegno sociale. Se gli aiuti da parte dei parenti non gli fanno superare globalmente i limiti reddituali che precludono nel segno sociale ecco che l’assegno sociale può effettivamente arrivare a sostenere il soggetto in difficoltà.
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