La nuova IRPEF che arriverà in estate promette di cambiare tutto sulle pensioni e cerchiamo di capire l’impatto concreto su questa novità del governo Meloni.
Il grande tema sulle pensioni a cavallo tra la fine del 2022 all’inizio del 2023 è stata la perequazione delle pensioni. Infatti grazie alla perequazione le pensioni sono aumentate del 7,3% all’inizio del 2023. Si è trattato di un notevole aumento anche se non è riuscito a compensare perfettamente la forte inflazione.
Ma il nuovo tema forte relativamente alle pensioni INPS è proprio l’arrivo della nuova IRPEF che con le sue aliquote nuove di zecca promette di cambiare la vita dei pensionati. Effettivamente una nuova IRPEF con degli scaglioni completamente diversi andrà logicamente a rimodulare indirettamente anche le pensioni.
Cambia tanto per i pensionati
Cerchiamo di fare chiarezza su questo punto anche perché non interessa soltanto i pensionati. L’IRPEF è la tassa che tutti gli italiani pagano sui redditi. L’IRPEF per i dipendenti viene prelevata dalla busta paga mentre per il pensionato viene prelevata sul cedolino della pensione.
Ma bisogna ricordare che l’IRPEF coerentemente col nostro dettato costituzionale, è un’imposta progressiva e quindi chi guadagna di più paga progressivamente di più in base ad un meccanismo a scaglioni.
Scaglioni attuali: capiamo la situazione di oggi
Il meccanismo attuale dell’irpef è strutturato su quattro fasce. Fino a 15 mila euro l’aliquota è del 23%. Entro i 28.000 euro di reddito l’aliquota sale al 25%. Entro i 50mila euro l’aliquota arriva a 35%, mentre sopra i €50.000 l’aliquota è del 43%. Ma questo chiaramente va ad essere modificato dal governo Meloni e la nuova IRPEF o meglio i nuovi scaglioni saranno notevolmente diversi.
Con la nuova IRPEF che arriverà in estate ci saranno anche le nuove pensioni e mentre alcuni contribuenti ci guadagnano altri potrebbero perdere. Secondo quanto ha comunicato ufficialmente il governo l’idea sarebbe quella di togliere uno scaglione.
La nuova situazione: uno scaglione in meno
Probabilmente lo scaglione che oggi va dai 15 mila euro ai €50.000 dovrebbe essere appiattito e l’aliquota dovrebbe essere del 27%. Quindi il risparmio sarebbe proprio per i pensionati che hanno redditi tra i 28 mila euro e i 50mila euro perché oggi ricevono un’aliquota del 35 per cento ma secondo le indiscrezioni del governo a partire dall’estate dovrebbero essere assoggettati ad un’aliquota del 27%.
Quindi proprio per i pensionati che si trovano in questa fascia di reddito l’aliquota scatterebbe dal 35% attuale al 27% e grazie a questo grosso risparmio IRPEF percepirebbero una pensione maggiore. Ma la cosa veramente negativa è che i pensionati che hanno redditi fra i 15.000 euro e i 28.000 e che oggi hanno l’aliquota al 25% se la ritroverebbero al 27%.
Quindi alcuni sono avvantaggiati ed altri penalizzati
Quindi proprio per questi pensionati che percepiscono meno ci sarebbe paradossalmente un aumento dell’irpef e quindi una diminuzione della pensione netta. Ad ogni modo questa questione sta facendo ovviamente molto discutere e non è escluso che il governo all’ultimo minuto trovi un modo per non penalizzare questa fascia di pensionati che attualmente sembrerebbe essere particolarmente discriminata.
Molti infatti sostengono che il governo punterà comunque sia ad una rimodulazione che possa far effettivamente risparmiare tutti.