Una delle conseguenze più gravi e impreviste della crisi economica è quello che ha portato ai tassi di interesse dei mutui.
Per tanti sono aumentati e ora è il momento di farli abbassare. Ecco come fare con alcuni trucchi che tutti possono applicare.
Uno degli effetti più imprevisti, ma anche più deleteri della crisi economica è stato quello dell’aumento dei tassi dei mutui. Tutto è iniziato con l’aumento dell’inflazione per via della guerra in Ucraina e tutti i problemi economici che questa ha portato con sé. La Banca Centrale Europea ha applicato una serie misure di politica monetaria per evitare l’ulteriore aumento dell’inflazione, e per farlo ha aumentati i tassi di interesse. Questo, come effetto diretto, ha fatto aumentare di parecchio i tassi sui mutui e i prestiti bancari, ormai totalmente fuori scala. Ottenere un buon mutuo per l’acquisto di una casa nel 2023 è ormai pressocché impossibile.
A pagare maggiormente il prezzo di queste nuove politiche unitarie sono stati i mutui a tasso variabile. In meno di un anno, a partire da febbraio 2022, l’indicatore Euribor, il principale indicatore per i mutui a tasso variabile in Europa, è salito dallo 0,21% al 2,84%. Per la formula stessa dei mutui a tasso variabile questo significa che chi ne ha contratto uno finirà per pagare diverse centinaia di euro in più rispetto a quanto preventivato. La cosa positiva è, però, che esistono dei trucchi alla portata di tutti che permettono di abbassare il tasso di interesse del mutuo a tasso variabile per quanti ne esistono per farli alzare.
Abbassare il tasso dei mutui, i trucchi che può usare chiunque
Il primo metodo che si può adottare è anche quello più banale, ma al tempo stesso quello a cui nessuno pensa: l’estinzione del mutuo. Non esattamente la cosa più semplice da fare. Per estinguere un mutuo in tempo brevi si necessita di una buona liquidità. Questo trucco è perfetto per chi ha un mutuo vicino all’esaurimento e non vuole finire per pagare più di quanto dovrebbe. Sebbene il pagamento da effettuare per l’estinzione sia notevole, calcolando quanto si andrebbe a spendere sul lungo periodo, ne vale la pena.
Il secondo metodo di approccio è la rinegoziazione del mutuo. In questo caso si può provare a trattare con la banca il passaggio da un mutuo a tasso variabile a uno a tasso fisso. Occorre un po’ di faccia tosta, ma non è il caso di preoccuparsi per questo. La rinegoziazione del mutuo è una cosa che il cliente può richiedere, tanto che alcuni contratti di mutuo a tasso variabile prevedono il passaggio a uno a tasso fisso già negoziato a monte. In caso questa voce non sia presente nel vostro contratto, sarebbe la banca a decidere il nuovo tasso.
I nuovi metodi di rinegoziazione del 2023
La Legge di Bilancio 2023 permette una versione meno complessa della rinegoziazione del tasso con la banca. In questo caso si può ricorrere alla rinegoziazione obbligatoria, ovvero una rinegoziazione che permette l’accesso ad un tasso molto più conveniente. Per avere accesso alla rinegoziazione obbligatoria bisogna aver soddisfatto alcuni requisiti fondamentali:
- avere un mutuo a tasso variabile;
- avere un debito residuo inferiore a 200.000 euro;
- avere un ISEE pari o inferiore a 35.000 euro;
- essere in pari con i pagamenti delle rate del mutuo.
Ultimo metodo di approccio è la surroga del mutuo a tasso variabile. La surroga è il passaggio contrattuale da una banca all’altra. Con questo metodo potete passare il mutuo dalla banca con cui lo avete stipulato ad un’altra. In questo caso la ricerca è fondamentale, perché avrete bisogno di trovare una banca che metta a disposizione delle condizioni del mutuo più vantaggiose rispetto a quelle precedenti.