Con una storica sentenza della Corte Costituzionale si è dato il via a una serie di rimborsi dell’IMU fino al 2017.
Se sei tra coloro che devono ricevere il rimborso conviene che tu sappia come fartelo dare. Ecco a chi toccano i rimborsi IMU.
La Corte Costituzionale ha considerato illegittimo il pagamento dell’IMU per entrambi i coniugi che hanno residenze diverse. La sentenza è arrivata in coda a un lunghissima discussione per quanto riguarda l’IMU e il rapporto con i Comuni. La prima cosa da capire è come funziona l’IMU con le coppie di coniugi. Se i coniugi stanno insieme nella stessa casa e hanno la residenza nel medesimo luogo, questa è considerata prima casa del nucleo familiare, e quindi non occorre pacarci l’IMU. Il problema si crea quando una coppia di coniugi non vive insieme, ma ha due residenze diverse.
Fino ad oggi l’IMU prevedeva il pagamento della tassa solo su una delle due case, a scelta della coppia, mentre l’altra sarebbe stata considerata prima casa e quindi dispensata dal pagamento dell’imposta. La sentenza della Corte Costituzionale ha cambiato le carte in tavola. La Corte da sentenziato come entrambe le case in cui sono residenti i coniugi sono di fatto prime case per ognuno dei componenti della coppia. Questo significa che entrambe le case sono esentate dal pagamento dell’IMU. La decisione è quindi stata dichiarate retroattiva per un periodo di 5 anni, dichiarando quindi illegittimi tutti i pagamenti dell’IMU sulla seconda casa con uno dei coniugi residenti dal 2017 al 2022. Questo ha fatto aprire la strada da una valanga di ricorsi per farsi restituire i soldi pagati illegittimamente all’Agenzia delle Entrate per l’IMU sulla seconda casa.
Il rimborso quindi spetta a quello dei due coniugi di una coppia che ha pagato l’IMU sulla considerata seconda casa senza averne l’obbligo dal 2017 al 2022. Quello che serve fare è presentare la domanda di rimborso, ma occorre anche che si riesca a dimostrare di aver abitato in una casa per cui non era necessario pagare l’IMU. Per farlo occorre provare la doppia residenza della coppia di coniugi.
Le prove della doppia convivenza sono tutto sommato semplici da reperire. Per esempio si può presentare come prova le ricevute del pagamento delle bollette sulla casa di residenza per tutto il tempo in cui lo è stata, oppure dimostrare la propria residenza in una casa tramite la scelta del medico curante. In generale, comunque, dimostrare di essere stato o essere ad oggi effettivamente residente in una abitazione è compito del contribuente.
La domanda di rimborso deve essere recapitata al Comune di residenza entro 5 anni dal versamento effettuato. Questo significa che chi ha pagato l’IMU su una seconda residenza nel 2017 deve affrettarsi a presentare la domanda, allegando tutte le prove del caso. Per agevolare le domane, Confedilizia ha predisposto un modello di istanza disponibile presso gli sportelli delle associazioni territoriali.
Nel caso in cui le richieste di rimborso non dovessero venire accettate, ma si pensi comunque di aver diritto al rimborso, è possibile rivolgersi ad un giudice tributario per far valutare la situazione.
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