Il 2023 è ormai arrivato e quindi la quota 102 lascia il posto alla quota 103 ma le sorprese degli ultimi giorni stanno scombussolando chi vuole andare in pensione e quindi è importante capire effettivamente che cosa succede col nuovo sistema pensionistico.
Con la nuova legge di bilancio è scomparsa la quota 102 ed è arrivata la quota 103 ma nel 2023 tantissimi potranno scegliere se vogliono la quota 102 o la quota 103. Questo può sembrare un paradosso ma il fatto è che tutto questo succede proprio per via della cristallizzazione del diritto alla pensione.
La quota 102 e la quota 103 sono misure in un certo senso simili. Infatti non sono altro che l’evoluzione della quota 100 introdotta nel 2019. Con la quota 100 si andavano a sommare l’età anagrafica e i contributi. Se età anagrafica e contributi sommati insieme davano 100 si poteva andare in pensione.
Molti possono sceglierle entrambe
Successivamente è arrivata la quota 102 e quest’anno è arrivata la quota 103. Ma per chi ha cristallizzato il diritto di andare in pensione nel 2022 ci potrà essere sia il diritto alla quota 103 ma anche alla quota 102. Per fare un esempio il lavoratore che nel 2023 raggiunge i 62 anni di età e ha 41 anni di contributi versati può effettivamente andare in pensione con la quota 103.
Chi nel 2022 aveva raggiunto i 64 anni di età ed era arrivato a 38 anni di contributi poteva accedere alla quota 102. Ovviamente anche chi supera queste cifre può andare in pensione. Ma tanti lavoratori potranno scegliere se usare una misura oppure l’altra. Per esempio chi ha compiuto 64 anni di età nel 2022 e nel 2023 ha 41 anni di contributi poteva già andare in pensione nel 2022 ma si è deciso di rimanere al lavoro, nel 2023 conserva il diritto di andare in pensione con la quota 102 ma in più può anche accedere alla pensione con la quota 103.
Si può scegliere ma non sono uguali
Quindi chi nel 2022 ha già maturato il diritto alla pensione con la vecchia quota 102 quest’anno molto probabilmente potrà anche andare in pensione con la quota 103 e quindi spetterà soltanto a lui decidere. Con la quota 103 i lavoratori non potranno ottenere pensioni più alte di 2818 euro lordi al mese.
Questo è un limite stabilito proprio per la quota 103 e creato in relazione al trattamento minimo. Infatti la quota 103 non può superare di 5 volte il trattamento minimo INPS secondo quanto stabilito nella finanziaria. Dunque questo limite molto particolare della quota 103 dovrebbe portare comunque sia a capire che le due quote non sono assolutamente simili e che sarebbe meglio valutare col proprio CAF o anche con un consulente del lavoro o con un consulente del mondo pensionistico quale delle due misure conviene scegliere.
Misure da vagliare caso per caso
Come ripetiamo sono misure sostanzialmente simili ma le differenze non mancano e visto che tanti pensionati effettivamente potranno scegliere se utilizzare l’una oppure l’altra sarà meglio valutare con grande cura i contributi versati la propria età anagrafica eventuali contributi figurativi e quant’altro possa portare a scegliere una misura oppure l’altra.