Gli italiani sono sempre alla ricerca di nuovi bonus ma il decreto ministeriale del 7 dicembre porta buone notizie per quello che riguarda il bonus €200.
Il decreto ministeriale del 7 dicembre allarga di molto la platea dei beneficiari per il bonus 200 euro. Con il decreto aiuti è arrivato il bonus 200 euro a tanti titolari di partita IVA. Poi il decreto aiuti ter ha aggiunto ai €200 altri €150. Ma adesso anche chi non è titolare della partita IVA può ricevere i €200 ma anche i €150.
In sostanza circa 80.000 lavoratori autonomi tra i quali spiccano gli specializzandi medicina e chirurgia potranno beneficiare dei due bonus da €200 e da €150. In sostanza anche i lavoratori senza partita IVA ma occasionali potranno beneficiare di questo aiuto questa particolare misura è stata firmata dai ministri Calderone e Giorgetti.
La novità che non è ancora in Gazzetta Ufficiale
Quindi a quanto pare l’aiuto spetta a tutti anche se non abbiano la partita IVA. Per le partite IVA la presentazione della domanda scadeva proprio il 30 novembre. La domanda andava presentata all’INPS o ad altra cassa di previdenza sociale. Per avere il bonus da €200 bisognava avere un reddito entro i 35 mila euro.
Ma adesso anche chi non è una partita IVA e pur lavorando in autonomia non ha il codice della partita IVA (ATECO) può chiedere il bonus da €200. Invece il bonus da €150 spetta a chi ha avuto un reddito massimo di ventimila euro ma anche in questo caso i lavoratori autonomi anche se non hanno la partita IVA lo potranno richiedere.
Nuovo decreto che cambia il bonus e lo estende
Sul nuovo decreto non c’è ancora chiarezza perché non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Comunque a quanto pare quasi sicuramente tutti gli specializzandi facendo domanda all’enpam dovrebbero poter godere di questi due bonus ovviamente sempre a seconda dei requisiti reddituali.
Con questa estensione quindi i bonus possono andare a più soggetti e in questo 2023 dominato da una fortissima inflazione dalla paura della recessione questa è sicuramente una notizia più che positiva anche se non si placano le polemiche per il taglio dei bonus alle fasce più povere della popolazione. Infatti con il taglio di tanti bonus e con la graduale fine del reddito di cittadinanza, troppe famiglie finiscono in difficoltà.
Cosa succede ai nuovi bonus: tante speranze ma poco concrete
Tra l’altro senza il reddito di cittadinanza è anche impossibile trovare una casa in affitto e quindi la tensione sociale non può che aumentare. Parlare di bonus significa parlare anche di redistribuzione sociale: purtroppo oggi in Italia tante famiglie vorrebbero più aiuti ma non li ottengono.
Si vocifera del ritorno dei bonus da 200 euro ma queste voci appaiono destituite di fondamento. Infatti il governo Meloni ha chiarito con forza che non vuole continuare sulla strada dei bonus e dunque le famiglie più in difficoltà hanno comprensibilmente paura.