In Italia il trattamento economico delle casalinghe è da tanti anni una questione molto spinosa.
Infatti le casalinghe sono delle vere e proprie lavoratrici che si spaccano la schiena tutti i giorni ma che purtroppo non ricevono stipendio e neppure pensione. D’altra parte però il nostro sistema previdenziale non è del tutto sordo alle giustissime richieste delle casalinghe e così arrivano delle misure tra le quali poter scegliere.
L’INPS effettivamente si occupa della questione delle casalinghe (anche se sicuramente in modo non adeguato allo sforzo continuativo che le casalinghe e i casalinghi fanno per portare avanti la casa e la famiglia). Si tratta di uno sforzo impressionante perché badare alla casa e badare ai figli è veramente un impegno quotidiano e sfibrante.
Quindi vediamo che cosa mette a disposizione l’INPS per le casalinghe. In teoria nel nostro sistema previdenziale la casalinga non dovrebbe avere uno stipendio e una pensione però effettivamente delle opportunità ci sono e anzi le opportunità sono due. Chi si occupa tutti i giorni della casa e dei propri familiari può pensare che non esista assolutamente una pensione pensata per lui.
Ma innanzitutto bisogna tenere presente che esiste l’assicurazione obbligatoria INAIL. Infatti nel 1997 l’INAIL ha istituito il fondo casalinghe e casalinghi. Proprio tutte le casalinghe e i casalinghi di età compresa tra i 16 e i 65 anni possono iscriversi a questo fondo purché non svolgano altre attività autonoma e purché non siano titolari di pensione.
Per iscriversi al fondo dei casalinghi e delle casalinghe bisogna fare tutto on-line. Il contributo minimo è di 25,82 euro mensili. Con questa cifra si ottiene un mese di contributi. E con cinque anni di questi contributi minimi che ci si versa da sé si ha diritto ad una piccola pensione. Sostanzialmente gli iscritti al fondo possono andare in pensione a soli 57 anni purché l’importo maturato sia pari ad almeno l’importo dell’assegno sociale aumentato del 20%.
Invece quando si raggiungono i 65 anni si potrà avere la pensione a prescindere dai versamenti effettuati negli anni. Sostanzialmente la casalinga o il casalingo che versano cinque anni di contributi otterranno una pensione che sarà di circa €300. Tuttavia esiste anche un’alternativa.
Prima di vedere l’alternativa però è utile ricapitolare quello che abbiamo detto sulla pensione per le casalinghe. Il contributo mensile minimo è di 25,82 euro e con 5 anni di questi contributi si ha diritto ad andare in pensione a 57 anni se si sia maturato un certo importo minimo oppure a 65 anni a prescindere dalla cifra. Se si vive in condizioni economiche disagiate e non si ha diritto a nessuna pensione e magari non si sono versati neanche i 5 anni di contributi per la pensione delle casalinghe si può ottenere l’assegno sociale.
Per ottenere l’assegno sociale bisogna aver compiuto i 67 anni di età e non superare le soglie di reddito che vengono aggiornate ogni anno. L’assegno sociale nel 2023 vale 503 euro e 27 centesimi. Per ottenerlo c’è bisogno di un reddito che non superi i 6.542,51€ se si è da soli oppure che non superi 13.085,02 se si è coniugati. Quindi sostanzialmente se non si sono versati i contributi per la pensione di casalinga per almeno cinque anni minimo non resta che optare per l’assegno sociale.
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