Arriva un nuovo bonus da €80 ed è importante capire chi potrà ottenerlo.
Con un’inflazione altissima e con i bonus del governo Meloni che diventano sempre di meno chiaramente gli italiani sono a caccia di tutte quelle opportunità che possano consentire loro di avere qualche soldo in più. Il nuovo bonus da €80 lo potranno avere gli impiegati e gli operai proprio grazie alla minore tassazione.
Infatti i redditi compresi tra 15.000 e 28 mila euro all’anno subiranno una riduzione del carico fiscale dal 27% al 25%. Invece per quei lavoratori che hanno redditi tra i 28 e i €50.000 il carico fiscale scende dal 35 per cento al 27%. Quindi in questo caso l’aumento in busta paga arriva a €80 al mese.
Come funziona questo aumento
Tra l’altro il totale annuo arriva a ben 960 euro. Quindi questo aumento bonus come è stato definito è destinato ai lavoratori compresi tra 15.000 e 50 mila euro di reddito all’anno. Ma questo aumento di €80 sta già facendo anche molto discutere. Infatti sono proprio i ceti più bassi vale a dire quelli che percepiscono i redditi fino a 15.000 euro a non beneficiare di nessun aiuto. Infatti chi percepisce redditi particolarmente bassi proprio dal 2023 si vede tagliare tanti bonus e rischia anche di perdere il reddito di cittadinanza.
È vero che da quest’anno il bonus sociale sulle bollette arriva proprio a €15.000 di ISEE e quindi sicuramente tante famiglie in più potranno beneficiarne ma proprio nella fascia dei redditi che va da 0 a €15.000 si collocava fino ad oggi il reddito di cittadinanza. Tuttavia il reddito di cittadinanza nel 2023 sarà pesantemente tagliato e nel 2024 sarà tagliato del tutto.
Un vantaggio per tanti ma le polemiche non mancano per i troppi esclusi
Dunque questo bonus da €80 appare a molti una beffa perché finisce per aiutare chi comunque un introito stabile c’era già mentre invece non va ad essere erogato proprio a quei nuclei familiari economicamente fragili che purtroppo sono sempre di più. Ma la questione degli aumenti salariali è una questione che terrà banco per tutto il 2023.
Infatti alcuni osservatori politici sottolineano come il governo proprio per contrastare la fortissima inflazione non è detto che non operi altri aumenti in busta paga nel corso dell’anno e poi ci sono anche tanti rinnovi dei contratti nazionali collettivi. Se il governo dovesse ritenere che per far fronte alla forte inflazione c’è bisogno di un anticipo sulla perequazione del 2024 potrebbe effettivamente farlo. D’altra parte già il governo Draghi l’anno scorso ha fatto qualcosa del genere.
Nuovi aumenti in busta paga nell’arco del 2023
Quindi non è da escludersi che ulteriori aumenti dovuti proprio all’inflazione potranno aversi nell’arco di questo 2023. Ma saranno proprio i rinnovi dei tanti contratti nazionali collettivi del lavoro che attualmente sono in fase di lavorazione a garantire aumenti e anche arretrati. Con il governo Meloni che ha deciso di mettere uno stop ai bonus e concentrare tutti gli aiuti sulle buste paga e sulle pensioni chiaramente queste tematiche diventano sempre più importanti.
