Con la nuova legge di bilancio è stato approvato l’aumento delle pensioni ma vediamo come funziona questo aumento che in alcuni casi può essere veramente forte.
In linea di principio un aumento delle pensioni proporzionato all’inflazione si ha tutti gli anni. Infatti tutti gli anni a gennaio c’è la cosiddetta perequazione. Proprio la perequazione dell’assegno della pensione consente proprio al pensionato di avere una pensione più adeguata agli attuali costi della vita.
Tuttavia normalmente la perequazione all’inflazione è molto bassa. Infatti la perequazione all’inflazione tiene conto proprio dell’entità dell’inflazione e da tanti anni ormai l’inflazione era bassissima. Quindi la perequazione che da anni si riceveva a gennaio era quasi simbolica.
Aumenti forti e non uguali per tutti
Tuttavia nel 2022 l’inflazione è stata altissima e quindi chiaramente la perequazione all’inflazione proprio nel 2023 diventa veramente forte. Vediamo che cosa succede concretamente alle pensioni. Per fare un esempio i cedolini che superano i 2.000 euro al mese hanno visto la chiarezza sugli aumenti della pensione soltanto con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della manovra finanziaria. E’ stato poi il ministro Giorgetti a chiarire ogni dubbio.
Il ministro Giorgetti infatti ha sottolineato che l’aumento delle pensioni sarà applicato a tutte le pensioni e anche a quelle particolarmente alte. Però questo aumento delle pensioni segue una logica leggermente redistributiva. Quindi per chi percepisce una pensione di più di €2000 per ogni mese il governo Meloni ha approvato l’aumento dell’assegno previdenziale.
Nuovo meccanismo di calcolo e nuove cifre
A partire dal primo gennaio 2023 l’INPS seguirà un nuovo meccanismo di calcolo della pensione. Infatti l’aumento della pensione sarà proprio eseguito in base all’adeguamento all’indice Istat dei beni di consumo. Per il 2023 la percentuale applicata è quella del 7,3%. Se una pensione vale €2000 o più beneficerà comunque degli aumenti ma in una maniera un po’ particolare.
Infatti si parla di cosiddetto cumulo perequativo quindi tutti i trattamenti pensionistici previdenziali di un singolo titolare verranno adeguati cumulativamente. In sostanza secondo gli esperti questo significa che i pensionati che ricevono 2.000 euro di pensione avranno un aumento di circa 100 euro.
I veri aumenti e chi ne beneficia
Per i pensionati che ricevono una pensione di €2.500 al mese l’aumento sarà di 111 euro netti. L’aumento della pensione sarà erogato per l’intero 2023 infatti non stiamo parlando di un bonus ma di un aumento stabile sulla pensione. In realtà un piccolo anticipo sugli aumenti della pensione del 2023 era stato già disposto dal governo Draghi e quindi l’anticipo della pensione o meglio l’anticipo dell’aumento sulla pensione è stato già parzialmente goduto alla fine del 2022 da tanti pensionati italiani.
Ad ogni modo ancora si discute dell’aumento delle pensioni minime a €1000. Quasi tutti sostengono che non succederà mai ma da Forza Italia si continua a sostenere che entro la fine della legislatura questo importante aumento andrà effettivamente in porto. Chiaramente la questione più delicata riguarda proprio le pensioni più basse. Infatti sono proprio le pensioni molto basse a spingere sotto la soglia di povertà i pensionati.