Schianto o atterraggio morbido: le due prospettive in borsa nel 2023 sono molto diverse tra loro.
La forte inflazione e il pericolo di una recessione spingono gli analisti ad essere molto pessimisti per il 2023 in borsa. Ma in realtà le ragioni del pessimismo per il 2023 sono tante. Le banche centrali stanno aumentando con grande forza i tassi e questo chiaramente rende la borsa molto fragile.
Ma anche la guerra in Ucraina che non accenna a fermarsi rende le prospettive borsistiche molto incerte. Quindi in sostanza le prospettive per la borsa nel 2023 sono fosche e appare piuttosto improbabile che le borse internazionali effettivamente possano garantire buone performance nell’anno che appena iniziato. Eppure un 2023 negativo per le borse non vuol dire necessariamente un crollo.
Sono due prospettive molto diverse e vediamo perchè
Alcuni analisti parlano di crollo mentre altri parlano di una specie di atterraggio morbido. Se dovessero avere ragione gli analisti che parlano di un crollo per il 2023 vorrebbe dire che la recessione colpirà con tale forza il comparto produttivo e le borse da determinare un vero e proprio tonfo dei mercati internazionali.
Come sempre sarebbero gli Stati Uniti a dettare i tempi di questo crollo che poi però travolgerebbe tutto il mondo. Se invece avranno ragione coloro i quali vedono più probabile un atterraggio morbido la borsa semplicemente perderà di valore ma senza gravi danni e soprattutto in modo graduale. In realtà la maggior parte degli analisti pensa proprio questo. In sostanza la maggior parte degli analisti vede una borsa che perde progressivamente di valore ma senza crolli improvvisi.
Il cigno nero: un rischio che può far precipitare le cose
Ovviamente il rischio del cigno nero è sempre in agguato. Infatti proprio sulle nostre pagine vi avevamo anticipato di come vari fattori estremamente pericolosi nel 2023 potrebbero effettivamente determinare un crollo. Per esempio la temuta bolla sul mercato immobiliare effettivamente potrebbe scoppiare perché il mondo dei mutui appare sempre più in affanno punto ma anche il comparto tecnologico appare sopravvalutato.
In sostanza i rischi in borsa sono tanti ma non è detto che questi rischi poi portino necessariamente ad un crollo. Il fatto è che le banche centrali hanno aumentato molto i tassi e se si dovesse profilare il rischio di un crollo in borsa quasi certamente correggerebbero il tiro offrendo i mercati internazionali un po’ di fiato per recuperare.
Il ruolo delle banche centrali
Quindi chi parla di crolli in borsa in realtà probabilmente sottovaluta l’aiuto che le banche centrali in caso di emergenza potrebbero offrire ai mercati. Infatti se dovesse cominciare un vero crollo sarebbe ben difficile che le varie banche centrali non cominceranno a ridurre nuovamente i tassi.
Dunque proprio le banche centrali potrebbero essere quell’elemento in grado di evitare il crollo e di far fare il famoso atterraggio morbido al mercato. Ma non è assolutamente certo che gli istituti centrali saranno disposti a farlo se l’inflazione dovesse essere ancora elevata.