Fare la raccolta differenziata è sicuramente un gesto di civiltà che aiuta l’ambiente e aiuta anche il comune a smaltire i tantissimi rifiuti prodotti e anche a riciclare.
Ma il governo Meloni ha deciso di rifinanziare con 10 milioni di euro spalmati su due anni il bonus raccolta differenziata 2023. Questa misura ha proprio uno scopo veramente importantissimo perché col bonus raccolta differenziata 2023 si può incentivare lo smaltimento dei rifiuti e questo può essere sicuramente utile sia a chi beneficia che anche all’ambiente.
Questo bonus è focalizzato proprio sugli imballaggi riciclati e su riciclaggio di plastiche miste e di scarti non pericolosi. Sostanzialmente il bonus punta a ridurre l’impatto ambientale ma soprattutto la quantità di rifiuti non riciclabili che provengono da vari tipi di materiali usati per l’imballaggio.
Il nuovo bonus nazionale e quelli locali
Sostanzialmente il governo con questa misura eroga un credito d’imposta al 36%, riservato a chi utilizza i prodotti riciclati. Sostanzialmente questo credito d’imposta al 36% è riservato a tutte quelle aziende che dimostrano di utilizzare o di aver acquistato imballaggi che provengono da materiale riciclato grazie alla raccolta differenziata. Quindi il credito d’imposta del 36% riguarda tutte quelle aziende che utilizzano gli imballaggi riciclati per incartare e proporre i loro prodotti.
In particolare possono chiederlo tutte quelle aziende che utilizzano incarti che derivano da riciclaggio di plastiche miste e scarti non pericolosi. L’azienda che vuole beneficiare di questo sgravio deve proprio dimostrare di aver acquistato questo tipo di imballaggi. Quando si documentano tutte le spese sostenute per questi imballaggi non inquinanti l’azienda ha diritto al credito d’imposta del 36% sul totale dei costi entro un limite massimo di ventimila euro.
Misura rifinanziata, ma per le famiglie ci sono quelli locali
Questa misura era già presente nella legge di bilancio del 2019 ma il governo Meloni ha deciso di rifinanziarla anche per il 2023 quindi l’azienda interessata dovrà utilizzare l’apposito modello F24 che già si trova sul sito dell’agenzia delle entrate e predisporre l’invio telematico della documentazione.
Ma se questo bonus in particolare riguarda le aziende, tanti Comuni stanno mettendo in campo dei bonus che riducono la TARI proprio a quelle famiglie che tengano comportamenti più rispettosi dell’ambiente. Infatti in tanti comuni italiani sono stati escogitati dei meccanismi di riduzione della tari alle volte chiamati bonus oppure alle volte denominati in altro modo che consentono di abbassare la tassa locale sui rifiuti in cambio di comportamenti etici.
Le famiglie possono avere questi bonus per abbassare la TARI
Alle volte si tratta di utilizzare i pannolini lavabili e quindi riciclabili altre volte si tratta di conferire la plastica in appositi contenitori posti nei centri commerciali o in altri luoghi. Ad ogni modo i comuni italiani in tanti casi stanno mettendo in campo proprio un aiuto per abbassare la pesantissima tassa sui rifiuti e per spingere le famiglie a comportamenti più rispettosi dell’ambiente. Ad ogni modo trattandosi sempre di bonus locali vanno verificati nel proprio contesto.