Partono le domande per la disoccupazione agricola, uno strumento molto importante nel mondo dell’agricoltura e che consente a tanti agricoltori di andare avanti viste le durissime situazioni economiche che connotano questo ambito così difficile della nostra economia.
Specialmente al sud l’agricoltura attraversa sempre notevoli problemi e la disoccupazione agricola è un ammortizzatore sociale molto importante. Dai primi di gennaio fino al 31 marzo si può presentare la domanda per tutti quei lavoratori agricoli che abbiano perduto il lavoro.
Si tratta come abbiamo detto di un’indennità assolutamente cruciale nel mondo dell’agricoltura e quindi è importante capire come si può richiedere e per quale periodo spetta. L’indennità di disoccupazione dell’Agricoltura è un’indennità molto particolare infatti le indennità per i disoccupati sono molto diverse tra loro e per ogni tipo di lavoro esiste un ammortizzatore sociale diverso.
Come funziona questo particolare ammortizzatore sociale
Il lavoratore dipendente può richiedere la Naspi. Invece per i collaboratori l’indennità di disoccupazione e la dis coll. Invece la disoccupazione agricola è molto diversa da queste due e ha delle specificità molto particolari. La disoccupazione agricola è un ammortizzatore sociale riconosciuto proprio agli operai agricoli dipendenti.
Quindi la disoccupazione agricola può essere richiesta dagli operai agricoli assunti a tempo indeterminato e poi licenziati oppure può essere chiesta dagli operai agricoli con contratto a tempo determinato ma può anche essere chiesta dai piccoli coloni o dai piccoli coltivatori diretti che facciano i versamenti volontari e giungono ad avere almeno 51 giornate di versamenti. Una particolarità della disoccupazione agricola è che può essere richiesta anche dai coadiuvanti familiari.
Termini e condizioni particolari
La disoccupazione agricola spetta per un numero di giornate equivalenti a quelle lavorate nell’anno precedente. Questa è probabilmente la differenza fondamentale tra la disoccupazione agricola e la disoccupazione di altro genere. Infatti la disoccupazione agricola non copre le giornate non lavorate. Sostanzialmente la disoccupazione agricola restituisce proprio quelle giornate lavorate nell’arco dell’anno precedente.
Ovviamente vanno sottratte le giornate indennizzate per infortunio malattia e maternità. Le giornate restanti vengono retribuite al 40% rispetto allo stipendio di riferimento ma da questo 40% è sottratto il 9% a titolo di contributo di solidarietà ma fino a un massimo di 150 giornate. La domanda di disoccupazione agricola quindi è molto importante nel mondo dell’agricoltura e senza di essa tanti agricoltori concretamente non ce la farebbero ad andare avanti. La domanda non va presentata quando si rimane disoccupati ma può essere presentata soltanto l’anno successivo.
Come chiedere all’INPS
Questa è un’altra particolarità molto speciale di questo tipo di disoccupazione. Infatti la disoccupazione agricola può essere richiesta dal primo gennaio al 31 marzo. Questa data è una data perentoria infatti se si supera il 31 marzo 2023 non si potrà più chiedere la disoccupazione agricola. La disoccupazione agricola va richiesta all’INPS che effettua il pagamento in un’unica rata a titolo di contribuzione figurativa. Quindi è molto importante ricordarsi la scadenza del 31 marzo per poter percepire questo contributo figurativo fondamentale nel mondo agricolo.