Nell’ambito della lotta del Governo al lavoro in nero si pone il bonus mensile per il lavoro domestico.
Chi assume una badante o una colf per badare alla propria casa può ricevere un bonus statale come riconoscimento. Possibilità in più soprattutto per chi in casa ha degli anziani o infermi che hanno bisogno di cure e attenzioni costanti.
Da diverso tempo orami, molte associazioni di lavoratori che parlano di questo ambito fanno notare come molto del lavoro sommerso e a nero venga dal lavoro domestico. Sono in molti in Italia ad assumere badanti e colf in nero, andando ad intercettare le domande per questo tipo di occupazioni, in particolare di persone straniere e desiderose di un’occupazione. Il Governo ha un piano per combattere questo andazzo. Il primo passo è l’introduzione di un bonus ad hoc per chi assume un lavoratore domestico, che sia colf o badante. L’obiettivo è quello di incentivare l’assunzione regolare di un lavoratore domestico, togliendo una parte del peso fiscale che c’è dietro tale assunzione.
Oltre a questo, il piano firmato il 19 dicembre 2022 si compone di altri due punti: la reintroduzione dei voucher per il lavoro domestico e una stretta sull’indennità di accompagnamento. Il piano si articolare nell’arco di 3 anni, dal 2023 al 2025 e intende realizzare misure finalizzate a prevenire e a contrastare il lavoro sommerso. Si tratta di uno dei passaggi fondamentali per il PNRR, quindi con in ballo la possibilità di avere altri soldi dall’Unione Europea. Per andare avanti con il piano si pensa di rivedere e aggravare il sistema sanzionatorio legato al lavoro irregolare.
Lavoro domestico, la situazione per colf e badanti
Secondo le stime dello scorso anno, la maggior parte del lavoro sommerso in Italia è nel settore del lavoro domestico. Parliamo di 780.000 lavoratori irregolari su una base totale di 1,5 milioni. Il piano, dunque, prevede una semplificazione degli obblighi delle famiglie nell’ambito delle assunzioni di lavoratori domestici, e in secondo luogo l‘incentivazione dell’assunzione regolare, rendendola più appetibile rispetto ad un lavoro irregolare.
Una prima risposta per quanto riguarda la semplificazione per le famiglie che vogliono assumere comprende la creazione di una sezione apposita sul sito dell’INPS riguardo tutte le informazioni necessarie per capire come funziona il lavoro domestico. Una seconda è l’applicazione di una stretta sull’indennità di accompagnamento. In particolare si propone un “utilizzo più mirato dell’indennità”, oggi erogata senza vincolo di utilizzo.
Sconti fiscali per l’assunzione di colf e badanti, ecco a quanto ammontano
Il terzo, importantissimo punto del piano contro il lavoro irregolare nell’ambito del lavoro domestico è la creazione di una serie di agevolazioni fiscali per chi assume. Attualmente è prevista la deduzione fiscale dei contributi pagati per colf e badanti fino a 1.549,36 all’anno. La deduzione è pensata per coprire i contributi pagati per un lavoratore domestico non convivente a 20 ore settimanali, ovvero il 10%-15% del costo della famiglie.
Quello che si intende fare è introdurre un bonus mensile per chi assume un lavoratore domestico, in modo da coprire una parte delle spese sostenute dalla famiglia. Il bonus prenderebbe lo stesso spunto dell’Assegno Unico per i Figli e sarebbe dipendente dall’ISEE della famiglia. In particolare il bonus andrebbe a decrescere tanto più alto è il livello ISEE.