Reddito di cittadinanza, il 2023 è l’anno dei grandi cambiamenti. Chi lo riceve da sempre e chi per la prima volta si chiedono quando lo riceveranno. E poi tutte le ultime novità.
E’ stato il vanto del Movimento 5 Stelle. La misura da loro creata per combattere la povertà e favorire l’inclusione è sempre stata difesa a spada tratta, perché mai, pur riconoscendone alcuni limiti e parti decisamente da migliorare, è stata messa in discussione la validità di una misura che ha dato un aiuto concreto ad un numero altissimo di persone, permettendo loro di “sopravvivere”.
Il governo di centro destra, soprattutto Fratelli d’Italia e Lega, hanno sempre osteggiato questa misura. Ne hanno fatto una delle bandiere nella vittoriosa campagna elettorale estiva. Una tale forza e veemenza contro quella misura che ha spesso dato l’impressione che non si volesse cancellare il reddito di cittadinanza, bensì il movimentò che l’aveva prodotto e fatto approvare.
La Legge di Bilancio 2023 ci sta rivelando le verità definitive. Per settimane si è discusso su temi diversi, dove politici molto vicini all’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni, illustravano, con dovizia di particolari, ciò che sarebbe accaduto da lì a pochi giorni. Non previsioni, delle quasi certezze. La carta, dove tutto è impresso nero su bianco, ha confermato tante anticipazioni, altre hanno avuto una connotazione finale decisamente diversa, altre ancora sono addirittura scomparse.
Il reddito di cittadinanza, invece, è sempre stato sotto gli occhi dell’esecutivo della premier Giorgia Meloni. Una misura “cortesemente detestata” dal presidente del Consiglio che, però, per motivi di natura economico – sociale non era possibile cancellare già nel 2023. Occorreva rimodularlo, per poi vederlo scomparire senza rimpianti il prossimo anno, quando poi sarà sostituito da una nuova misura contro la povertà figlia del nuovo esecutivo di centro – destra.
Qualcosa è cambiato, qualcos’altro è rimasto invariato, come, ad esempio, le date di riscossione della misura. Il 16 gennaio sarà la volta di coloro che riceveranno la prestazione per la prima volta, avendo inoltrato regolare richiesta a dicembre 2022. Sarà anche la volta di coloro che hanno già ricevuto le prime 18 mensilità e che hanno presentato nuovamente la domanda. Riceveranno la ricarica in questi giorni.
Il 27 gennaio sarà invece la volta di chi percepisce il reddito da almeno due mesi. Riceveranno la ricarica anche coloro che hanno fatto la domanda a novembre e che hanno già ricevuto la prima ricarica a dicembre 2022.
Il grande cambiamento riguarda coloro che rientrano nella categoria dei cosiddetti “occupabili”. Per costoro sono previste soltanto sette ricariche nell’arco dell’intero 2023. Qualora poi rifiutassero l’offerta di lavoro, qualunque esso sia, perdono il diritto a ricevere il sostegno. Chi ha poi un’età tra i 18 ed i 29 anni deve obbligatoriamente seguire un corso professionale che possa permettere un successivo inserimento nel mondo del lavoro.
Inoltre all’interno di uno stesso nucleo familiare, tutti i percettori del reddito di cittadinanza devono seguire un corso formativo o di qualifica professionale per una durata di sei mesi. Anche in questo caso c’è lo spettro della decadenza del sussidio per chi si rifiuta. Non cambiano, invece, le regole, per coloro che hanno un minore o un disabile o un over 60 all’interno del proprio nucleo familiare. Continueranno, cioè, a percepire il reddito per l’intero anno. Sono cambiate le regole. E’ cambiato il reddito di cittadinanza. E’ cambiato il governo.
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