Nel 2023 tanti titoli azionari che oggi sono considerati assolutamente sani potrebbero diventare spazzatura.
Questo terribile scenario non è uno scenario da film di fantascienza ma è qualcosa di molto concreto. Purtroppo nel 2023 arriva lo zampino della recessione e come sappiamo la recessione può mettere in difficoltà tante aziende ma anche interi comparti. Se nel 2022 a soffrire sono stati soprattutto i comparti più energivori e quelli più esposti all’inflazione nel 2023 a soffrire maggiormente potrebbero essere vari tipi di comparti.
Quando c’è una recessione economica non è detto che tutta la borsa debba crollare. Infatti la maggior parte degli analisti anche se prevede una dura recessione economica non prevede un vero e proprio crollo in borsa. Quindi nel 2023 un crollo in borsa è anche teoricamente possibile ma non è molto probabile.
Invece è molto probabile che tante azioni che oggi appaiono sostanzialmente sane si rivelino sostanzialmente dei titoli spazzatura. Il problema di queste azioni che diventano di colpo spazzatura non è soltanto per chi le detiene ma è anche per tutti quei fondi che hanno deciso di puntare su queste azioni.
Il rischio concreto nel 2023 e che tanti titoli comincino ad essere considerati spazzatura e ovviamente i fondi che hanno puntato su questi titoli potrebbero subire dei notevoli contraccolpi. È difficile allo stato attuale capire quali azioni possono subire questa sorte ma sicuramente ad essere particolarmente colpite possono essere quelle aziende che sono più sensibili ad una contrazione dei consumi da parte delle famiglie.
Infatti nel 2023 a causa della recessione tante famiglie potrebbero duramente contrarre i consumi. Proprio quelle aziende che smerciano servizi e beni non assolutamente necessari potrebbero patire maggiormente. Infatti come sappiamo quando c’è la recessione le famiglie giustamente concentrano i propri acquisti sui beni di prima necessità e sono proprio i beni non assolutamente indispensabili ad essere sacrificati.
Quindi tutte quelle aziende che erogano beni non assolutamente necessari potrebbero subire maggiormente il colpo dell’inflazione e della recessione. Ma non dobbiamo dimenticare il cosiddetto effetto rossetto.
Infatti proprio quando l’economia diventa particolarmente dura i cittadini finiscono per concedersi quei piccoli lussi che costano pochissimo come può appunto essere un rossetto per convincere se stessi che almeno un piccolo lusso possono ancora concederselo. Quindi paradossalmente potrebbero esserci aziende che erogano beni non necessari ma che potrebbero non diventare spazzatura.
Infatti non dobbiamo assolutamente dimenticare che cercare sempre di risparmiare su tutto è molto deprimente per i cittadini. Quando un cittadino si trova in difficoltà è chiaro che cerca di risparmiare su ogni cosa ma questo affligge pesantemente il suo umore. Infatti non concedersi mai un piccolo lusso rende la vita molto triste e molto grigia.
Purtroppo gli italiani sanno bene cosa significa dover fare i conti con continui tagli alle spese non necessarie. Ecco perché a patire maggiormente saranno sicuramente le aziende che erogano beni non fondamentali ma quei piccoli lussi di tutti i giorni che consentono di coltivare per lo meno l’illusione di aver conservato un pochino di benessere potrebbero effettivamente non patire particolari danni. Ovviamente non è semplice andare ad interpretare la psiche del consumatore medio in un momento così complesso.
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