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Aumenti di stipendio: a gennaio ne arrivano ben 4 “mai visti tanti soldi” calendario

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Riccardo Magliano

Di aumenti nel 2023 non avremo soltanto quelli derivanti dal taglio del cuneo fiscale, ma molti altri anche più corposi.

In tutto sono 4 gli aumenti che il Governo ha previsto per gennaio 2023, in modo che tutti i lavoratori italiani possano superare con meno fatica il critico periodo di aumenti e crisi economica che il paese sta attraversando.

governo meloni
aumenti di stipendio a gennaio 2023
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Una delle misure su cui l’attuale maggioranza di centrodestra ha maggiormente puntato è il taglio del cuneo fiscale. Si tratta di un’operazione di taglio delle tasse che gravano sugli stipendi dei lavoratori, in modo tale che questi possano pagarne di meno e quindi avere più soldi per se stessi con cui contrastare la crisi economica attualmente in corso. Un primo passo in questa direzione è stato effettuato da Mario Draghi durante la sua presidenza del consiglio. In quel caso si è trattato di un taglio contributivo del 2% per tutti i lavoratori con redditi compresi tra i 20.000 e i 35.000 euro. Il fine era il medesimo indicato anche dell’attuale capo del governo.

In continuità con quella prima mossa, il Governo Meloni ha aumentato il taglio di un ulteriore punto percentuale, arrivando al 3%, ma soltanto ai lavoratori con reddito compreso tra 20.000 e 25.000 euro l’anno. Parliamo di un risparmio sulla tassazione dello stipendio di circa 33 euro al mese. Considerando il periodo storico in cui siamo, in cui l’inflazione e l’aumento delle bollette stanno erodendo ferocemente il potere d’acquisto delle famiglie, questo aumento, per quanto piccolo e limitato, è molto importante.

Gli altri aumenti di gennaio, ecco quanto avranno i lavoratori nel 2023

Un secondo, importante aumento per i lavoratori, in particolare del settore commerciale, arriva dal bonus di 350 euro messo in campo dal Governo Meloni. Questo deriva dalla revisione dei contratti collettivi dei lavoratori del settore. Alla fine di una complessa trattativa con i sindacati si è arrivati ad un compromesso per cui i lavoratori avranno un aumento in busta paga già a inizio anno, in particolare di 350 euro complessivi. Di questi, 200 saranno pagati a gennaio, e altri 150 ad aprile 2023.

Il secondo aumento importante per gennaio è quello derivante sempre dai nuovi contratti CCNL che stanno venendo firmati in questi mesi. Per il 2023 sono già completati i ricalcoli degli stipendi per i lavoratori dipendenti del settore pubblico per quanto riguarda enti locali, quindi comuni e regioni, e per la scuola. Molti altri contratti collettivi devono ancora essere firmati e si sta facendo una dura lotta tra i sindacati e le istituzioni statali per poter trovare un accordo su quanto verranno pagati i dipendenti del 2023. L’aumento dipende dalla categoria di riferimento del lavoratore.

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Altri aumenti per gli stipendi di gennaio

Un altro aumento arriva dalla manovra finanziaria. Per tutti i lavoratori statali è stato previsto il pagamento di un bonus una tantum pari all’1,5% dello stipendio. Questo pagamento ulteriore è stato pensato per null’altro che combattere il caro vita. L’aumento è da calcolare solo ai fini del trattamento di quiescenza, quindi non sarà calcolato ai fini dell’indennità premio di fine servizio, dell’indennità sostitutiva di preavviso, e del Trattamento di fine rapporto.

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