Una fascia di lavoratori quest’anno potrà festeggiare ancora più degli altri. Con la possibilità di riformare il Fisco, Giorgia Meloni offre un bonus di circa 100 euro a moltissimi lavoratori abbassando le tasse sul loro stipendio.
Si tratta di un passo di avvicinamento alla flat tax che permetterà a tutti un risparmio in più uno stipendio più alto.
La strategia che intende adottare il Governo Meloni, in vista di una successiva applicazione della falt tax al 15%, è una revisione delle aliquota IRPEF, che scendono di numero da 4 a 3. A confermarlo è il viceministro dell’Economica Maurizio Leo, che conferma una voce già circolante da un po’ tra le aule dei palazzi del potere. Questa riforma delle aliquote porterà a delle immediate conseguenze, anche molto importanti per gli stipendi di alcuni lavoratori, in particolare per quanto riguarda quelli che hanno dei redditi medio-alti, ma anche, in misura minore e opposta, chi ha redditi medio-bassi.
In vista dell’implementazione della flat tax già confermata dal Governo Meloni, questa soluzione a 3 aliquote sarebbe una fase transitoria. Si tratterebbe di una riforma di mezzo tra la già pesante riforma di Mario Draghi, che aveva ridotto a sua volta le aliquote IRPEF, e la flat tax al 15%, che dovrebbe cambiare completamente il modo e la quantità di tasse che pagano i contribuenti sui propri stipendi.
La differenza tra la riforma Draghi e la nuova riforma Meloni
La riforma fatta da Mario Draghi prevedeva 4 aliquote IRPEF a seconda del reddito del cittadino:
- 23% sui redditi fino da 0 a 15.000 euro;
- 25% sui redditi fino da 15.000 a 28.000 euro;
- 35% sui redditi fino da 28.000 a 50.000 euro;
- 43% sui redditi superiori a 50.000 euro.
Già questa era una importante riforma rispetto al sistema precedente a 5 aliquote, in cui vi era una ulteriore aliquota del 41% per i redditi tra i 55.000 e i 75.000 euro e l’aliquota del 43% veniva applicata ai redditi superiori a 75.000 euro.
La riforma portata dal Governo Meloni sarà completamente diversa, sia per metodo che per risultato ottenuto. Si va ad eliminare completamente l’aliquota al 35%, portando le aliquote ad apparire in questo modo:
- 23% sui redditi fino da 0 a 15.000 euro;
- 27% sui redditi fino da 15.000 a 50.000 euro;
- 43% sui redditi superiori a 50.000 euro.
Come possiamo osservare mettendo a confronto i due sistemi, non cambierà nulla per i redditi più bassi, quelli entro i 15.000 euro, dato che l’aliquota IRPEF non cambierà per niente. Discorso diverso per i redditi più altri. Per quanto riguarda i redditi fino a 28.000 euro, ci sarà un leggero aumento delle tasse, ma la maggiore differenza sarà percepita dai redditi da 28.001 euro a 50.000 euro, per cui il volume di tasse da pagare sarà nettamente inferiore.
Il bonus in busta paga di 100 euro, solo per i redditi più alti
Il bonus in busta paga da 100 euro, quindi, ci sarà. Tuttavia sarà limitato a coloro che hanno un reddito medio alto, più precisamente tra i 28.001 euro e i 50.000 euro l’anno. Per chi ha un reddito inferiore a 15.000 euro l’anno non cambierà assolutamente nulla, mentre chi ha un reddito compreso tra 15.001 e 28.000 euro finirà, anzi, per avere più tasse da pagare.
Questa, tuttavia, è da intendersi come una riforma fiscale transitoria, giusto per preparare il terreno alla flat tax, con aliquota fisa al 15%. A quel punto tutti avranno meno tasse da pagare, anche se, facendo i conti, saranno comunque i più ricchi a beneficiare maggiormente dalla riduzione delle tasse in proporzione.