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Pensione invalidità 2023: cambiano importi e regole, occhio alle novità

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Riccardo Magliano

La Legge di Bilancio 2023 ha cambiato le cose anche per le pensioni di invalidità. Ci saranno cambiamenti per quanto riguarda gli importi, gli accessi, e molte altre regole. Chi ha intenzione di richiedere la pensione di invalidità nel corso dell’anno farà bene a studiarsi a fondo le nuove regole o potrebbe rimanere a secco.

pensione di invalidità
novità del 2023 sulla pensione di invalidità
ilovetrading.it

La miglior novità di questo 2023 per tutte le pensioni è quella riguardante la rivalutazione delle pensioni del 7,3%, accessibile a tutte le pensioni, in diverse misure a seconda del reddito, compresa la pensione di invalidità. La rivalutazione è stata recentemente confermata con la Legge di Bilancio 2023 promulgata in gran fretta dal Governo Meloni, che ha introdotto nella legge una valanga di novità anche per quanto riguarda l’accesso alla pensione di invalidità nel 2023. Ci saranno infatti nuovi requisiti, nuovi limiti di reddito, ma soprattutto nuovi importi a chi far riferimento quando si parla di pensione di cittadinanza.

Le novità sulla pensione di invalidità ci arrivano direttamente dall’INPS tramite un comunicato ufficiale rilasciato il 22 dicembre 2022. L’aumento effettivo delle pensioni di invalidità dal 1 gennaio 2023 sarà del 5,3%, visto che sotto il Governo Draghi abbiamo già avuto un anticipo della rivalutazione a partire da ottobre 2022. Si tratta di quell’anticipo che Draghi ha voluto per fare in modo che i pensionati potessero avere una protezione in più contro gli aumenti dei prezzi di fine 2022. La rivalutazione del 7,3% della Legge di Bilancio deve quindi fare i conti anche con questo anticipo già messo in atto da Draghi a ottobre.

Nuovi limiti di reddito e nuovi requisiti di accesso, ecco che cosa cambia

Uno dei cambiamenti più importanti delle pensioni di invalidità nel 2023 è invece quello dei limiti di accesso. Ci saranno dei limiti di reddito per l’accesso alla pensione di invalidità, spiegati dall’INPS nella medesima circolare che ha introdotto tutte le novità. Per quanto riguarda la pensione di invalidità per invalidi totali, ciechi civili e sordomuti, il requisito di reddito si alza a 17.920 euro, mentre per gli invalidi parziali o minori il limite sarà di 5.391,88 euro. Ricordiamo che in questo caso si fa riferimento al reddito personale del percettore della pensione di invalidità e non all’ISEE.

Per quanto riguarda gli altri aumenti, l’INPS ha previsto un aumento sull’assegno sociale pari a 34,24 euro: si passa, quindi, da 469,03 euro a 503,27 euro al mese. La pensione sociale, invece, aumenta da 383,54 euro a 414,57 euro. Per il trattamento minimo del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti è previsto un aumento da 538,25 euro a 563,74 euro.

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novità del 2023 sulla pensione di invalidità
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Pensioni di invalidità, chi non riceverà l’aumento della rivalutazione

Benché le rivalutazioni abbiano avuto il bacino più ampio possibile, ci sono alcune categorie di pensionati che non riceveranno l’aumento che speravano. In particolare questo è il caso di quelle persone che ricevono prestazioni INPS che non sono propriamente delle pensioni.

Sulle seguenti tipologie di pensione non verrà calcolata e applicata la rivalutazione a gennaio 2023:

  • assegni straordinari a carico dei fondi di solidarietà (come il credito bancario, cooperativo o assicurativo);
  • l’indennità mensile del contratto di espansione;
  • l’Ape sociale;
  • l’Isopensione.

Ognuna di queste soluzioni non potrà avere accesso alla rivalutazione fino al momento in cui non verrà trasformata in una pensione di vecchiaia vera e propria.

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