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Pensione anticipata o ammortizzatori sociali: doppio vantaggio ma occhio a scegliere bene

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Riccardo Magliano

Il 2023 può rappresentare l’anno del pensionamento per chi è nato nel 1958. Chi sta facendo i conti penserà che in realtà manchino ancora 2 anni per i lavoratori classe ’58 prima del pensionamento, ma l’INPS concede una scappatoia.

Con abbastanza anni di contributi sulle spalle potrete andare in pensione 2 anni in anticipo sfruttando un interessante ammortizzatore sociale.

signora in pensione
pensione anticipata nel 2023
ilovetrading.it

Nonostante tutti i problemi che il Governo e lo Stato italiano stanno affrontando con il problema delle pensioni si è riusciti comunque a confermare una serie di pensionamenti anticipati anche per il 2023. In particolare ce n’è uno che potrebbe far gola ai lavoratori nati nel 1958, perché permetterebbe loro, o almeno a chi lavora da più tempo, di andare in pensione in anticipo di 2 anni. Per chi nel 2023 raggiunge i 65 anni, infatti, c’è la possibilità di sfruttare l’opzione di pre-pensionamento dell’Ape Sociale, un ammortizzatore sociale che permette il pensionamento anticipato ai lavoratori più longevi.

La possibilità data dall’INPS per il pensionamento anticipato tramite Ape Sociale prevede come requisiti quello di avere 63 anni di età e almeno 36 anni di contributi versati. Nel caso di lavoratori con disabilità, il requisito anagrafico si abbassa a 60 anni. Considerando questi requisiti, chi si vede in grado di raggiungerli nel 2023 dovrebbe cominciare a pensare a quale strada prendere per la propria pensione. Il bivio prevede da una parte il pensionamento anticipato con l’Ape Sociale, con un assegno pensionistico inferiore, ma che permette di uscire subito dal mondo del lavoro, e dall’altro l’attesa della pensione di vecchiaia, che arriverà tra altri 2 anni.

Ape Sociale o pensione di vecchiaia, il bivio dei nati nel ’58

La possibilità di andare in pre-pensionamento con l’Ape Sociale ha una serie di vantaggi soprattutto per coloro che non sono hanno più un lavoro. L’Ape Sociale, infatti, non necessita che la persona che vuole il pre-pensionamento stia effettivamente lavorando quando chiede l’Ape Sociale. Questo significa che il pre-pensionamento è particolarmente indicato per coloro che sono appena stati licenziati dopo una lunga carriera lavorativa.

Se si è perso il lavoro, ma si è comunque riusciti ad avere i requisiti necessari per arrivare al pre-pensionamento con Ape Sociale, è comunque possibile richiederlo all’INPS. Per questa ragione, l’Ape Sociale è una delle vie preferenziali della pensione per chi sta godendo della Naspi. Il problema è che le due prestazioni non possono essere cumulate. Questo significa che una persona a 65 anni che abbia raggiunto i requisiti necessari per entrambe le prestazioni deve scegliere quale ottenere.

ufficio inps
pensione anticipata nel 2023
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Naspi o Ape Sociale, per accompagnare alla pensione

Il miglior modo per scegliere quale tipo di prestazione fare per accompagnarci alla pensione è farsi i conti in tasca. Entrambe le prestazioni sono perfette per accompagnare qualcuno che non ha ancora l’età necessaria alla pensione, ma hanno assegni diverso.

Con la Naspi l’assegno della prestazione sarà uguale a circa il 75% dello stipendio mensile percepito fino al momento del licenziamento, mentre con l’Ape Sociale il calcolo dell’assegno varia in base ai contributi accumulati. In pratica, più contributi si è accumulato nella propria vita, più sarà alto l’assegno mensile. Consideriamo anche che la Naspi ha una validità di 24 mesi.

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