Il nuovo esame di maturità per il 2023. Si cambia tutto per ritornare indietro all’epoca pre – Covid, che sembra appartenere ad un’altra era geologica.
Tornare a vivere come tre anni fa, prima di quel giorno. Esattamente tre anni fa, il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan, in Cina, ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un numero di casi di polmonite di origine ignota. Il Covid – 19 aveva fatto la sua comparsa.
Tre anni dopo, sempre dalla Cina, arrivano segnali assai poco incoraggianti. Sembrano le sequenze di un film drammatico che abbiamo già visto e che desidereremmo non vedere più. Si ha voglia di normalità e la normalità non può che partire dalla scuola.
Il nuovo esame di maturità. Un nuovo inizio
Tanti si aspettano tanto dal nuovo anno. Perché il 2022 è stato quanto di peggio potesse accaderci, accodandosi drammaticamente a due anni, il 2020 ed il 2021, vissuti con l’incubo della pandemia. Dal 2023 ci si aspetta che torni finalmente la pace e che si riesca davvero ad intraprendere, e riprendere, quel percorso verso una “normale” quotidianità spazzata via il 24 febbraio scorso con l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Vladimir Putin.
La voglia di un ritorno vero alla normalità non può che passare dalla scuola. Il comparto scuola è quello che ha sofferto di più la pandemia. Le scuole chiuse hanno fatto la gioia di tanti studenti soltanto nel primo periodo. La Dad, la didattica a distanza, è stata la soluzione meno dolorosa per tamponare un’emergenza. Ma alla lunga ha stremato docenti e studenti. Proprio gli studenti hanno sofferto di più la mancanza della quotidianità scolastica, quella delle interrogazioni e dei compiti in classe ma, soprattutto, quella degli incontri con i compagni, dei giochi, degli scherzi reciproci e delle immancabili arrabbiature.
Da lì vuole ricominciare il neo ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. La sua scuola dovrà ripartire dal 2019, prima dell’arrivo, indesiderato, della pandemia. E se la scuola intende ritornare ai tempi pre – Covid deve iniziare dagli esami di maturità. In un’intervista rilasciata al quotidiano torinese La Stampa, il ministro dell’Istruzione del governo guidato da Giorgia Meloni, ha tracciato le linee guida che intende seguire riguardo gli esami di maturità. L’intenzione è quella di riprendere la legge del 2017. Ma in cosa consiste?
Ritorno al passato
L’idea che guida il ministro Valditara è quella di reintrodurre il colloquio interdisciplinare. Non più quindi l’interrogazione, in singole discipline quali l’Italiano, il Latino, la Matematica, la Filosofia bensì un colloquio interdisciplinare per valutare più attentamente, ed approfonditamente, gli studenti attraverso la loro capacità di districarsi tra le diverse discipline e scovare eventuali collegamenti.
Pertanto si ritornerà alle canoniche due prove scritte e il colloquio orale. La Maturità del 2023 avrà inizio il 21 giugno con la prima prova scritta, uguale per tutti, indipendentemente dall’indirizzo scolastico. La data era già stata fissata dal precedente ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante il governo presieduto da Mario Draghi. Il 22 giugno sarà la volta della seconda prova scritta, che varierà a seconda dei diversi indirizzi.
Riprendere dal pre – Covid. Riprendere per ridare agli studenti la voglia di ritornare in classe e condividere con i compagni ed i docenti un percorso scolastico che è, soprattutto, un percorso di vita vissuta. Tanti, troppi studenti hanno patito duramente quel periodo. In molti hanno abbandonato la scuola o desiderato di farlo. E’ questo il compito più difficile che attende il ministro ma, soprattutto, i docenti che queste difficoltà “le respirano” ogni giorno. A loro i nostri migliori auguri.