Clamorosa truffa con lo skimming ai danni dei clienti di un hotel
Le transazioni elettroniche sono diventate una abitudine della nostra vita. I pagamenti con carte di credito, debito e bancomat sono decisamente in aumento. Tuttavia bisogna registrare come talvolta questi pagamenti possano esporre a brutte sorprese gli utenti. Con il crescere del numero di transazioni telematiche sono aumentati anche i reati informatici. Una delle truffe più comuni è quella denominata skimming.
In ambito informatico lo skimming consiste in un sistema di clonazione delle carte di credito. Mediante questo sistema si può rubare il numero ed il PIN di una carta di credito. Per attivarne uno, in genere lo skimmer è un dispositivo che viene inserito in modo illecito su alcuni bancomat, in modo quasi del tutto invisibile ad occhio nudo e tale da rilevare automaticamente tutte le carte che passano da quel lettore. Fermo restando, ovviamente, che le banche che mettono a disposizione gli sportelli ATM conoscono questa pratica fraudolenta, il rischio di farsi clonare la carta è abbastanza concreto, ed è opportuno che gli utenti conoscano questi rischi. I principali veicoli della diffusione degli skimmer sono, tipicamente:
- gli ATM o bancomat, specialmente se all’aperto e senza particolari protezioni o monitoraggio;
- i POS (Point of Sale), ovvero i dispositivi che usano i commercianti per i pagamenti dei clienti con la carta di credito, che potrebbero quindi essere manomessi con uno skimmer.
Truffa skimmer hotel Emilia Romagna
Nei 2021 c’è stata una maxi truffa da skimming in un hotel di Cattolica. Sono risultate infatti ben 150 transazioni non autorizzate ai danni dei clienti dell’hotel ignari della clonazione della propria carta. All’epoca dei fatti i truffati hanno esposto denunce che hanno portato ad una svolta proprio qualche giorno fa. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno sequestrato oltre 145mila euro in conti correnti e carte prepagate, immobili ed autovetture a 3 indagati per utilizzo indebito e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. Inoltre risulterebbe coinvolta direttamente la famiglia che gestiva l’albergo nel 2021 quando si sarebbe verificata la truffa.
Pagamento con la carta: il dietrofront della Meloni
Il metodo elettronico resta quello più sicuro ed efficace per contrastare comunque l’evasione fiscale. Nelle scorse settimane abbiamo assistito ad un vero e proprio dietrofront del Governo per quanto riguarda l’obbligo del pagamento proprio con il Pos. L’argomento ha creato non poche tensioni anche perché l’obbligo tout court del Pos poneva l’accento sulle commissioni da pagare da parte dell’esercente che vedeva così diminuire il suo ricavo. La premier Meloni che aveva dichiarato che il Pos si poteva utilizzare dai 60 euro in su ha fatto retromarcia dichiarando: “C’è chi ci chiede ‘Perché non togliete le commissioni?’ (sul pagamento con moneta elettronica attraverso il pos, ndr) diciamo che non possiamo farlo perchè sarebbe incostituzionale. La moneta elettronica è privata, è un servizio offerto e lo Stato non può impedire a chi offre quel servizio di guadagnarci sopra una commissione. Probabilmente questa questa è la ragione per cui la Banca d’Italia fa le sue valutazioni sul tema dell’innalzamento del tetto al contante”. La verità è che tra truffe informatiche e la non voglia di avere pagamenti tracciabili, l’Italia resta ancora un paradiso perfetto per gli evasori fiscali.