Chi siamo

Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Tregua e sanatoria: salvezza sulle cartelle e anche sulle liti pendenti, nuova guida

Foto dell'autore

Salvatore Dimaggio

Oggi si parla tanto della tregua sulle cartelle esattoriali che effettivamente può essere una vera salvezza per tanti Italiani.

Ma vediamo come funziona questa tregua e come possono fare i cittadini a beneficiarne. La nuova sanatoria delle cartelle riguarda anche le liti pendenti. Una cosa che i commercialisti stanno sottolineando con grande forza è che la rottamazione delle cartelle non riguarda soltanto quelle più vecchie ma riguarda anche le liti pendenti.

Giorgia Meloni
Sanatoria liti pendenti (I Love Trading)

Non se ne sta parlando tanto ma la sanatoria sulle liti pendenti in realtà può essere estremamente importante per tantissimi cittadini. Nel 2023 infatti arriva la sanatoria delle cartelle che permette di cancellare i debiti con gli enti locali ma anche con lo stato e questo paradossalmente vale anche per quelle cartelle su cui sono stati già avviati ricorsi e contenziosi.

Attenzione alle liti pendenti: non se ne parla ma la questione è rilevante

In sostanza le cartelle delle agenzie fiscali saranno rottamate se di importo inferiore a €1000 e se sono diventate ruolo entro il 2015. La cosa più bella è che a queste condizioni le cartelle vengono rottamate in modo automatico senza che i contribuenti debbano presentare la domanda. Invece per quanto riguarda gli enti locali, le cose sono un po’ diverse.

Infatti le cartelle che derivano da tasse degli enti locali potranno essere rottamate ma solo se lente locale aderisce alla sanatoria. Quindi non saranno cancellate bensì stralciate. Ma è molto importante la questione sulle liti pendenti. Infatti per le cartelle dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022 questa rottamazione consentirà la cancellazione sugli interessi e poi consentirà anche un pagamento rateale in 18 rate trimestrali del mese di luglio 2023 al mese di novembre 2027.

Cosa sapere sulle liti pendenti: primo e secondo grado

Ma vediamo che cosa succede per le liti pendenti. Quando un contribuente promuove un’azione contro l’Agenzia delle entrate si potrà pagare in misura pari al 20% della cartella se il contribuente ha già vinto il primo grado di giudizio. Attenzione però perché questo vale soltanto sui debiti fino a €50.000. Quindi se il contribuente ha promosso un’azione contro l’Agenzia delle entrate e se ha già vinto il primo grado di giudizio può pagare soltanto il 20% sulla cartella. Le cose cambiano se invece si era già arrivati al secondo grado di giudizio.

Sanatoria liti pendenti
Sanatoria liti pendenti / I Love Trading

Se si è arrivati al secondo grado di giudizio si potrà beneficiare di una riduzione che consente di pagare solo il 5% della cartella. In sostanza se il contribuente rinuncia a proseguire con il suo giudizio e aderisce semplicemente alla sanatoria delle liti pendenti entro il 16 gennaio 2023 potrà pagare solo il 5% della cartella e il restante 95% sarà effettivamente condonato.

Come funziona la sanatoria

Fondamentale ricordare che se il tributo da cui nasce la cartella è di tipo nazionale come possono esserlo i contributi non versati, la sanatoria c’è. Se è di natura locale c’è bisogno dell’adesione dell’ente locale e dunque la sanatoria è dubbia, almeno finché non risulta l’adesione dell’ente locale. Per quanto riguarda le liti pendenti (anche se se ne parla poco) c’è questo ricco sconto.

Gestione cookie