Vediamo come funziona il bonus gennaio 2023 in busta paga e vediamo soprattutto come aumenta lo stipendio.
Teoricamente il primo gennaio 2023 è un giorno di festa ma come sappiamo il Capodanno quest’anno cade di domenica e come già è stato previsto per il giorno di Natale che è accaduto di domenica anche per il giorno del Capodanno viene considerata una festività non goduta. O meglio per essere precisi sono proprio i contratti collettivi di lavoro chiamano queste festività “festività non godute”.
Quindi quando si lavora nel giorno festivo spetta uno stipendio chiaramente maggiorato. Quando c’è un giorno festivo il lavoratore dipendente ha diritto proprio ad astenersi dall’attività lavorativa ma in modo retribuito. Quindi c’è il giorno di riposo ma si mantiene comunque sia il diritto alla retribuzione. E’ già nel 1949 con la legge 260 che viene introdotto proprio questo aiuto in più per chi non beneficia del giorno di festa.
Quindi visto che il primo gennaio 2023 è una domenica in busta paga ci si sarà l’aumento dello stipendio per tutti i lavoratori che ricevono una paga mensile. Il giorno festivo non goduto quando cade di domenica aggiunge un ventiseiesimo alla retribuzione normale del mese. Se invece parliamo di un operaio pagato settimanalmente l’aumento di stipendio è pari ad un sesto.
Come abbiamo detto questa situazione si è determinata già Natale. Come tutti gli anni quando il Natale cade di domenica, anche il Capodanno cade di domenica perché queste due feste cadono sempre lo stesso giorno. Anche a Natale si è verificata la stessa cosa. Sostanzialmente il Natale è caduto di domenica e quindi proprio sulla busta paga del mese di dicembre è stata considerata come una festività non goduta.
Quando c’è la festività non goduta proprio in base alla legge arriva un aumento in busta paga perché sostanzialmente il lavoratore ha perso l’opportunità di godersi una festività e così viene per così dire risarcito proprio attraverso la festività non goduta. Questo è un vero e proprio diritto del lavoratore quindi il datore di lavoro non può non erogare questo aumento in busta paga. In particolare questo aumento dipende dal tipo di contratto nazionale collettivo del lavoro ma si tratta comunque sia di un aumento che spetta a tutti i lavoratori anche se le modalità possono cambiare leggermente in base al contratto.
Ma il governo sta puntando molto sugli aumenti in busta paga. Infatti gli aumenti in busta paga arriveranno attraverso due canali ai lavoratori italiani. Innanzitutto l’aumento in busta paga arriva attraverso i contratti collettivi del lavoro che stanno venendo rinnovati. Quello della sanità e quello della scuola sono già stati rinnovati ma ben presto arriveranno i rinnovi per tanti altri contratti collettivi di lavoro e quando arrivano i rinnovi ci sono anche gli aumenti e gli arretrati.
Ma il governo Meloni punta soprattutto sul taglio del cuneo fiscale per rendere più ricchi gli stipendi in busta paga. Il taglio del cuneo fiscale dovrebbe arrivare al 5% ma non si sa quando questa misura andrà a regime. Ad ogni modo gli stipendi dal 2023 saranno sostanzialmente più ricchi e quindi per i lavoratori si tratterà comunque sia di un aiuto.
Sempre di corsa? Ti capisco, ma ho un trucco che può aiutarti a liberare tempo…
La pressione fiscale in Italia è uno degli argomenti più discussi e sentiti sia da…
L’assicurazione auto è una polizza di responsabilità civile che i proprietari di un autoveicolo devono…
Sicuramente avrete sentito parlare della fine del Mondo in termini di città più a Sud,…
Reduce da un enorme successo agli Oscar, Oppenheimer si è portato casa diverse statuette, tra…
Organizzare una cerimonia di matrimonio tradizionale, al giorno d’oggi, può rappresentare una vera e propria…