Sull’assegno unico cambiano tante cose perché Giorgia Meloni punta tantissimo su questo strumento per rilanciare la natalità.
Come sappiamo la natalità nel nostro paese è bassissima perché le coppie hanno timore a mettere al mondo i figli. La ministra Roccella che è il nuovo capo del ministero per la famiglia ha ribadito ancora una volta che promuovere la natalità e l’obiettivo primario del suo ministero ma anche uno dei focus fondamentali del governo. Infatti il governo di Giorgia Meloni sostiene la natalità ma sostiene anche la maternità.
Prima di vedere come cambia l’assegno unico universale vediamo come il governo Meloni voglia imprimere una forte rivoluzione a tutte quelle politiche che sostengono proprio le famiglie con i figli. Il primo elemento di questo aiuto alle famiglie con i figli è proprio il quoziente familiare. Attualmente il paziente familiare è stato utilizzato soltanto nell’ambito del superbonus ma con il governo Meloni il quoziente familiare arriva proprio a modificare l’assegno unico. Infatti l’assegno unico attualmente penalizza proprio i nuclei familiari numerosi.
Come cambiano gli aiuti alla famiglia
E’ sempre la nuova ministra che sottolinea come l’attuale assegno unico vada a dare una mano piuttosto limitata ai nuclei familiari numerosi mentre invece col quoziente familiare saranno proprio i nuclei familiari numerosi ad essere maggiormente aiutati. Infatti attualmente l’assegno unico universale funziona proprio sull’isee. Ma il fatto è che attualmente l’assegno unico universale e proporzionato all’isee e al numero dei figli.
Quando invece arriva il quoziente familiare ad essere il perno attorno a cui ruota l’assegno unico universale ecco che l’aiuto alle famiglie con più figli diventa più corposo. Infatti un sostegno stradale di €200 sicuramente non basta a spingere una coppia ad avere i figli ma prima di vedere come funzionerà l’incrocio tra quoziente familiare e assegno unico bisogna sottolineare che le polemiche non mancano.
Col quoziente familiare cambia tutto, male famiglie soffrono
Infatti oggi una coppia prima di mettere al mondo un figlio vorrebbe sapere che se finisce in condizioni di difficoltà lo stato può aiutarla. Ma il problema è che mentre il governo Meloni potenzia l’assegno unico universale e progetta di potenziarlo soprattutto per le coppie con più figli a carico, toglie il reddito di cittadinanza e quindi toglie quel salvagente fondamentale per le famiglie che finiscano in difficoltà.
Quindi bisognerà capire se il potenziamento dell’assegno unico riuscirà davvero a spingere le famiglie a fare più figli o se invece sarà la paura di non avere sostegni se si finisce in difficoltà ad essere più forte. Far ripartire la natalità in Italia non è semplice perché le coppie non si sentono sicure e quindi questa è sicuramente una sfida molto meritoria che il governo Meloni si è preso ma è anche una sfida molto difficile da combattere senza un reddito di base garantito a tutti o senza almeno il salario minimo che oggi in Italia sembra veramente un miraggio.