Risparmi record sulle tasse per le partite iva a regime forfettario. Questo è quello che porterà in Italia la flat tax decisa dal Governo Meloni, una dei più altisonanti slogan della coalizione di centrodestra in campagna elettorale. La flat tax permetterà a molti di risparmiare sulla tassazione fino a 8.000 euro. Ecco in che modo.
A dimostrarlo è la simulazione dall’Osservatorio Conti Pubblici Italiani, che ha cercato di capire come la flat tax impatterà sui conti degli italiani e se questa convenga davvero oppure no. Andando per gradi: in cosa consiste la flat tax? Attualmente le tasse in Italia sono pagate in maniera diversa da chi ha redditi diversi. La divisione nelle 5 aliquote IRPEF con cui è calcolato l’ammontare di tasse che un lavoratore deve pagare è fatta per garantire equità nei pagamenti. Questo secondo il principio secondo cui chi ha un reddito più alto paga anche una percentuale maggiore di tasse.
La flat tax introduce un calcolo a una sola aliquota del 15% su tutti i redditi per persone fisiche e società. In questo modo va ad attenuarsi quella disparità che vedevamo nel calcolo con diverse aliquote, nonostante sia ancora garantito il pagamento maggiore da parte di chi guadagna di più. Questo porta ad un risparmio piuttosto ingente in fatto di tasse a molte persone, in particolare partite iva a regime forfettario agevolato. L’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani ha effettuato una simulazione di una persona fisica tipo per poter calcolare l’effettivo risparmio fiscale di questa nuova forma di tassazione.
L’Osservatorio ha preso come esempio due professionisti tipo: un elettricista e un consulente informatico. Entrami con partita iva a regime forfettario e con un fatturato annuo ipotizzato di 75.000 euro. La flat tax, secondo quanto riportato nella manovra fiscale, è estesa a tutte le partite iva fino a una reddito di 85.000 euro, quindi i due lavoratori autonomi rientrano perfettamente nel target. Si calcola che i professionisti di questo tipo arriverebbero ad un risparmio compreso tra i 5.000 e gli 8.000 euro l’anno con la flat tax al 15%.
Sebbene questo risparmio esista e sia palese, l’Osservatorio vuole mettere l’accento su quanto questa manovra possa essere rischiosa sul lungo periodo. La possibilità delle partite iva a forfettario di risparmiare così tanto di tasse permetterà una espansione molto più capillare delle partite iva. Questo potrebbe portare le imprese a puntare più su collaborazioni con partite iva e lavoratori autonomi piuttosto che a rapporti di lavoro dipendente duraturo. La seconda cosa che preoccupa è che questa manovra vada ad incentivare la crescente tendenza delle false partite iva.
Un altro rischio che l’Osservatorio ha fatto emergere dalla ricerca è quello che vede le società di professionisti che si scindono sempre più di frequente. Questo andrebbe a loro vantaggio, in quanto potrebbero approfittare dei vantaggi che avrebbero molte singole partite iva piuttosto che una società singola con un fatturato maggiore.
L’Osservatorio dei Conti, quindi ha confermato che la flat tax al 15% sarà una buona notizia per le partite iva a regime forfettario, ma esprime preoccupazioni su come questa tendenza verso gli incentivi al forfettario potrebbe impattare sull’economia italiana nel prossimo futuro.
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