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Quota 103 o pensione anticipata: nel 2023 attento a cosa scegli, una delle due è una stangata

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Salvatore Dimaggio

La misura pensionistica da scegliere per andare in pensione nel 2023 non è banale da selezionare e in questo articolo cercheremo di capire perché la nuova riforma di Giorgia Meloni si presenta molto complessa e anche poco amichevole nei confronti dei pensionati.

Per i futuri pensionati che dovranno andare in pensione nel 2023 ci sono alcune scelte da fare e non sono scelte né banali e neppure facili. Una lavoratrice che abbia effettivamente raggiunto i famosi 41 anni e 10 mesi di contributi potrebbe per esempio avere molti dubbi riguardo a quale misura può essere scelta.

Quota 103 o pensione anticipata
Quota 103 o pensione anticipata / I Love Trading

Innanzitutto va tenuto presente che sia se si sceglie la quota 103 che se si sceglie la pensione anticipata ordinaria il calcolo dell’assegno risulta sostanzialmente uguale. Una misura sostanzialmente non è peggiore dell’altra ma ci sono varie cose che vanno prese in considerazione. Molti infatti potrebbero chiedersi se conviene la quota 103 per chi ha i contributi che bastano per la pensione anticipata. In effetti la domanda non è banale perché molti potrebbero dirsi “ma se ho i contributi che bastano per la pensione anticipata perché dovrei scegliere quota 103”?

Attenzione a questa scelta perchè non è banale

Quota 103 però c’è da dire che non è penalizzante rispetto alla pensione anticipata ordinaria. Se si hanno i contributi sufficienti per la pensione anticipata ordinaria la quota 103 potrebbe essere conveniente per varie ragioni. La quota 103 in effetti pone un limite massimo alla pensione lorda erogata. Infatti con la quota 103 c’è un limite massimo a 2625 euro mensili.

Quindi se vi spetta una pensione lorda mensile superiore a questa cifra non potete scegliere la quota 103 perché se vi spetta una pensione lorda più alta per averla dovrete proprio aspettare di compiere i 67 anni. Invece con la pensione anticipata ordinaria potete avere subito l’importo spettante senza dover aspettare i 67 anni.

Vediamo concretamente cosa conviene

La pensione anticipata ordinaria con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini conviene perché non impone il divieto di cumulo con il reddito da lavoro. Infatti la quota 103 impone proprio un duro divieto di cumulo con i redditi da lavoro fino al compimento dei 67 anni mentre la pensione anticipata ordinaria non ha questo divieto di cumulo.

Quota 103 o pensione anticipata
Quota 103 o pensione anticipata / I Love Trading

Tra l’altro la pensione anticipata ordinaria per i dipendenti pubblici non richiede nemmeno la famosa finestra di attesa di sei mesi ma i mesi di attesa sono soltanto tre. Tra l’altro la pensione anticipata ordinaria non richiede una lunga attesa per l’erogazione del TFS e questo può essere un ulteriore vantaggio proprio per i dipendenti pubblici.

Ecco le vere differenze

In sostanza la pensione anticipata ordinaria conviene rispetto alla quota 103 proprio per queste tre fondamentali regioni. Senza il divieto del cumulo e con la finestra di attesa di soli 3 mesi ma soprattutto senza dover aspettare tanto tempo per avere il tfs la quota 103 risulta sconveniente rispetto alla pensione anticipata ordinaria non tanto dal punto di vista dell’assegno che si percepisce (che è uguale) ma proprio dal punto di vista di queste tre dure penalizzazioni che abbiamo appena elencato.

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