In Italia ci sono diversi tipi di assegni di disoccupazione. Il più conosciuto ed utilizzato è senza dubbio la Naspi, l’assegno di disoccupazione per eccellenza, ma esiste anche altro. Se un contribuente si rende conto che la domanda che sta facendo per la Naspi in realtà gli conviene meno rispetto che percepire, ed esempio, l’ALAS, come può fare? L’INPS risponde a questa domanda.
La prima cosa che viene in mente quando si pensa ad un assegno di disoccupazione è senza dubbio la Naspi. Si tratta dell’assegno di disoccupazione per eccellenza, accessibile a tutti i lavoratori dipendenti che hanno interrotto bruscamente il proprio contratto di lavoro. In particolare l’assegno previdenziale della Naspi può essere corrisposto ad ex lavoratori di qualsiasi ambito purché facciano parte di una di queste categorie:
- Soci lavoratori appartenenti ad una cooperativa,
- Lavoratori con un contratto di lavoro dipendente,
- Lavoratori con un contratto di lavoro di apprendistato,
- Personale artistico con un contratto di lavoro dipendente,
- Operai agricoli con un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso cooperative o consorzi di prodotti zootecnici o agricoli.
ALAS, invece, è un assegno di disoccupazione specificatamente pensato per alcuni ambiti di lavoro. In particolare per quei lavoratori autonomi che militano nell’ambito dello spettacolo e della musica. Possono quindi accedere alla ALAS musicisti, attori, personale dei teatri o della televisione, purché abbiano avuto un contratto a tempo determinato in seguito scaduto o interrotto.
Trasformare Naspi in ALAS e viceversa, cosa succede quando li confondi
Può capitare che qualcuno intenda porgere domanda per l’assegno di disoccupazione all’INPS, ma si confonda. In particolare perché, per quanto è conosciuto e noto l’assegno Naspi, non è sempre chiaro che ci siano delle alternative sulla piazza. Inoltre, anche se si conosce l’ALAS, ci si può accorgere in corsa che l’assegno previdenziale ALAS non ci conviene quando quello della Naspi, o ancora, si manca di alcuni dei requisiti necessari per poter avere l’uno o l’altro.
Per casi come questi, l’INPS mette a disposizione la possibilità di trasformare la domanda per la Naspi in domanda per l’ALAS e viceversa. Per poter cambiare la domanda in un senso o nell’altro, è necessario esprimere specificatamente la domanda agli uffici INPS nel territorio seguendo l’apposita procedura. Per prima cosa, per trasformare la domanda Naspi in ALAS, occorre che il contribuente abbia i requisiti per poter percepire la ALAS. Una volta chiarito questo, il contribuente deve rilasciare la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID), che serve a dichiarare la propria disponibilità ad una nuova occupazione e quindi sottoscrivere lo stato di disoccupazione.
Altre condizioni per il passaggio
L’altro grosso limite per quanto riguarda la percezione dell’ALAS rispetto alla Naspi è quello reddituale. Per accedere all’assegno di disoccupazione ALAS c’è un limite di reddito da rispettare, che deve essere chiarito in fase di presentazione della domanda. Quindi, quando si fa il passaggio della domanda da Naspi a ALAS è necessario inviare i certificati che chiariscano la posizione reddituale del richiedente.
In sintesi, la trasformazione della domanda è possibile, ma occorre che il richiedente presenti tutte le specifiche richieste per la nuova domanda. In particolare occorre tutta la documentazione richiesta per la nuova domanda dell’ALAS.