Ci saranno diverse novità nel 2023 per quanto riguarda le pensioni. Ondate di aumenti in arrivo grazie alle nuove rivalutazioni previste dai Governo Draghi e Meloni, con gli importi che salgono in tutti gli assegni. Aumenti previsti sulle pensioni per 800 e 900 euro, confermati a partire da novembre dallo stesso ministro Giorgetti.
Le pensioni sono state un punto essenziale della campagna elettorale che ci ha portati all’attuale situazione di governo. La coalizione di centrodestra aveva promesso un generale aumento delle pensioni per tutti e così, il 9 novembre, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha firmato il nuovo decreto sulle pensioni. Sono quindi previsti incrementi a pioggia su tutte le pensioni italiane, grazie alla rivalutazione delle stesse del 7,3%. Questa rivalutazione così alta è stata fatta per pareggiare l’aumento vertiginoso ed improvviso del tasso di inflazione, così come previsto dalla legge pensionistica.
L’inflazione alta che stiamo vedendo in questi mesi ha pochi eguali nella storia, con un picco appena raggiunto del 12%. L’aumento delle pensioni per bilanciare il carente potere d’acquisto era un’azione necessaria. Ma di che aumenti stiamo parlando? Per capirlo dobbiamo partire dall’importo delle pensioni calcolato attualmente. Consideriamo, però, che di quel 7,3%, una parte è già stata inclusa nelle pensioni degli ultimi mesi grazie all’anticipo del Governo Draghi.
Grazie al Decreto Aiuti Bis, infatti, il precedente governo aveva anticipato una parte della rivalutazione delle pensioni per il 2023 a ottobre 2022, per la misura del 2%. Questo è stato fatto come misura di emergenza per aiutare negli ultimi mesi del 2022 i pensionati che stavano faticando anche solo a fare la spesa a causa degli aumenti collegati alla guerra in Ucraina e al caro bollette.
Cominciamo da quelle che sono tra le pensioni più basse della nostra legge pensionistica, quelle da 800 e 900 euro. Le pensioni del 2023 saranno calcolate in base al nuovo tasso di rivalutazione partendo dal valore del precedente assegno pensionistico. Per quanto riguarda una pensione che nel 2022 valeva 800 euro, occorre calcolarvi sopra il 7,3% e aggiungerlo al totale. Ne ricaviamo un aumento di circa 58 euro. Sempre considerando che parte di questo aumento è già stato corrisposto, quindi per il calcolo dovreste attenervi alla pensione percepita a settembre 2022.
Visto che gli aumenti saranno calcolati in percentuale rispetto al precedente importo delle pensioni, viene da se che chi ha una pensione più alta avrà anche un aumento maggiore. Per portare un altro esempio, vediamo le pensioni che nel 2022 valevano 900 euro. In questo caso si calcola la nuova pensione con un aumento del 7,3% di 900 euro. Il risultato di questa operazione restituisce un aumento di 65,7 euro al mese.
Gli aumenti del 7,3% non vengono però corrisposti a tutti nella stessa misura. Vero che chi ha delle pensioni più alte dovrebbe avere anche un aumento maggiore, ma per evitare questa disparità nella manovra è stato inserito un meccanismo che va ad abbassare progressivamente gli aumenti rispetto a quanto siano alte le pensioni. In particolare si fa riferimento al trattamento minimo INPS, per cui l’aumento del 7,3% si applicano come segue:
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