Durante un periodo di forte inflazione come questo tanti possono essere fortemente tentati dall’investimento nelle materie prime; infatti in linea di principio quando c’è l’inflazione le materie prime tendono ad aumentare di valore.
Investire nelle materie prime all’atto pratico non è affatto difficile perché oggi ci sono tantissimi ETF focalizzati proprio sulle singole materie prime oppure su una selezione di materie prime. Quindi oggi investire sul gas oppure investire sul rame non è assolutamente difficile così come investire sul grano o sul frumento attraverso questi specifici ETF non è assolutamente qualcosa di difficoltoso.
Diciamo che in linea di principio quindi l’interesse nei confronti delle materie prime esiste in questo 2023 ma i rischi non mancano e cerchiamo di capire come può delinearsi l’andamento di questo tipo di investimento nel prossimo anno. Le materie prime alimentari sicuramente sul lungo termine sono previste al rialzo.
Tanta volatilità: vediamo perchè
Infatti purtroppo produrre cibo sta diventando sempre più difficile e questo significa che proprio le materie prime alimentari sul lungo termine tenderanno a diventare sempre più care. Ma se questa è una linea tendenziale di lungo periodo non è detto che nel breve periodo questo possa trovare una conferma. Infatti nel 2023 le materie prime alimentari potrebbero subire forti oscillazioni ma senza prendere una direzione chiara e precisa verso l’alto.
Anche per quanto riguarda il gas, l’accordo sul tetto del prezzo del gas dell’Unione Europea potrebbe continuare a far scendere questa preziosa materia prima energetica. Quindi anche sul prezzo del gas non è detto che investire sulle materie prime possa essere necessariamente qualche cosa di positivo. Per il 2023 gli esperti più che individuare un chiaro trend verso l’alto vedono una forte volatilità.
Investimenti rischiosi sulla volatilità
Infatti l’inflazione non va semplicisticamente intesa come un chiaro elemento di aumento del valore ma semplicemente come un elemento che può portare ad una forte volatilità. Infatti l’inflazione rimescola molto facilmente le carte per quello che riguarda la domanda e l’offerta di queste importanti materie prime e quindi è troppo semplicistico ritenere che l’inflazione determinerà un trend chiaro.
Dunque l’investimento nelle materie prime sicuramente avrà una crescita di interesse ma questa crescita di interesse ci sarà soprattutto per chi tenta speculazione nel breve o nel brevissimo termine proprio approfittando della volatilità. Ma proprio perché parliamo di investimenti sostanzialmente focalizzati probabilmente sulla volatilità stiamo parlando proprio di investimenti da lasciare a chi sia particolarmente esperto.
Recessione
Visto che il trend delle materie prime non si può definire chiaramente come orientato verso l’alto decisamente si tratta di un investimento che incorpora un rischio notevole anche e soprattutto nel 2023.
Tra l’altro proprio parlando di materie prime non si possono non citare i forti timori legati alla recessione economica. Infatti se nel 2023 dovesse realmente arrivare la recessione economica come molti temono ci sarebbe un inevitabile contrazione della richiesta di materie prime e quindi questo potrebbe essere un elemento di flessione per questi particolari strumenti di investimento. Quindi se l’inflazione tendenzialmente dovrebbe far aumentare di valore le materie prime, dall’altra parte la recessione potrebbe farle scendere di valore e non dimentichiamo che l’aumento dei tassi delle banche centrali potrebbe essere un ulteriore elemento di flessione e di debolezza.