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Lavoratori: arrivano 200 euro di arretrati in busta paga, gioia a sorpresa

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Riccardo Magliano

In ottobre sono stati scritti i nuovi CCNL per il personale scolastico, al termine di una lunga e complessa trattativa tra i sindacati di categoria e i rappresentanti delle istituzioni. Questi nuovi contratti collettivi prevedono degli aumenti che dovevano partire già all’idomani della scadenza dei precedenti contratti. Ecco quindi che, dopo anche troppo tempo, gli insegnanti potranno avere i loro arretrati di 3 anni.

signora con busta paga
Aumento in busta paga
Foto ANSA – ilovetrading.it

La trattativa compiuta per arrivare ai CCNL è stata lunga e difficile, ma ha portato a dei risultati. I nuovi contrati collettivi per il personale scolastico, quindi dipendenti pubblici, porteranno un sorriso su tante persone. Il 2023 infatti vedrà un aumento generale degli stipendi di questa categoria di lavoratori. Non è tutto. Visto che i precedenti CCNL sono scaduti nel 2019, agli insegnanti spettano anche gli arretrati degli stipendi degli anni trascorsi tra la fine dei precedenti contratti e la firma di quelli nuovi.

In sostanza, si tratta del rimborso della differenza tra i salari secondo i vecchi contratti e quelli secondo quelli nuovi, che sarebbero dovuti essere validi già 4 anni fa. Agli insegnanti viene rimborsata questa differenza perché dal 2019 ad oggi hanno lavorato per uno stipendio inferiore a quello che avrebbero dovuto percepire, proprio a causa del fatto che tale stipendio è stato deciso a posteriori. Dopo alcuni mesi dalla effettiva firma dei contratti, gli insegnanti stanno ricevendo le somme che gli spettano dagli arretrati degli anni 2019, 2020,2021 e 2022.

Rimborso degli arretrati, le somme sono insufficienti. Cosa succede con gli insegnanti?

Qui però cominciano i problemi. A quanto pare i social network si stanno riempiendo di impiegati delle scuole che si lamentano delle somme percepite dai rimborsi. A detta di molti queste somme sono inferiori a quelle che erano state stimate tramite i calcoli eseguiti con i dati forniti dalle istituzioni. Molti di coloro che stavano ansiosamente aspettando questa sorta di quattordicesima mensilità extra hanno potuto vedere le somme che sarebbero andati a intascare. Tali somme, se confrontate con quelle delle tabelle messe a disposizione dai sindatati, risultano anche di 100 o 200 euro più basse.

Cosa è successo? Non è chiaro ancora. Non è chiaro neanche se si sia trattato di un errore umano nei calcoli delle cifre oppure, come sostengono alcuni siti scolastici, che alcuni periodi di lavoro molto specifici non rientrino nei conteggi per gli aumenti di stipendio e quindi nel calcolo degli arretrati. I calcoli andrebbero dunque a differire di caso in caso. Ad ogni modo, in caso di errori i calcoli verranno fatti tornare tramite un conguaglio previsto per febbraio 2023.

professori davanti a una scuola
Aumento in busta paga
Foto ANSA – ilovetrading.it

I casi di periodi di lavoro non conteggiati

Orizzonescuola ha stilato una lista indicativa delle differenze tra i vari periodi non calcolati per gli arretrati da pagare. Le supplenze brevi e le supplenze Covid, per esempio, sono contate all’interno degli arretrati, ma verranno liquidate in un secondo momento. Nel caso di supplenze brevi e Covid, con altri contratti a tempo determinato, vengono pagati solo i contratti a tempo determinato diversi dalle supplenze Covid e supplenze brevi.

Un altro esempio sono i casi di sospensione per mancata vaccinazione. Per questi periodi di tempo non vengono generati gli arretrati. Stessa cosa dicasi per i periodi di aspettativa.

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