Il rapporto tra i minori e l’invalidità civile è un rapporto molto complesso.
Infatti è molto importante capire che in Italia non è riconosciuta la pensione di invalidità civile per i minori ma questo non significa che non ci siano aiuti veramente importanti. Infatti se è vero che al minore non può andare la pensione di invalidità civile è anche vero che c’è una prestazione economica sostanzialmente simile.
Tuttavia questa prestazione economica si chiama indennità di frequenza e la cifra è riconosciuta soltanto per i mesi di frequenza scolastica. L’indennità di frequenza molti la considerano una vera e propria pensione di invalidità civile che però si percepisce soltanto nei mesi nei quali il minore non possa frequentare la scuola.
Tuttavia teoricamente la pensione di invalidità civile per i minori detta appunto indennità di frequenza si ha soltanto fino ai 18 anni. Vediamo che cosa succede quando l’indennità di frequenza si dovrebbe teoricamente perdere, appunto, per il compimento dei 18 anni di età. Il minore invalido civile chiaramente non lavora visto che è minorenne e proprio per questo non ha una percentuale di invalidità, proprio perché non ha una perdita di capacità lavorativa.
Gli esperti sottolineano come sia proprio questo il punto di partenza per capire questa delicata ma importantissima misura. La percentuale di perdita della capacità lavorativa presuppone la capacità lavorativa, ma cosa succede per il minorenne che diventa maggiorenne? L’indennità di frequenza finisce proprio con il compimento dei 18 anni. Ma la cosa più paradossale è che l’indennità di frequenza viene sospesa anche se il minore continua ad andare a scuola.
Infatti benché l’indennità di frequenza ruota attorno proprio alla scuola, la legge prevede che venga perduta al compimento dei 18 anni. È importante fare le cose per tempo perché la pensione di invalidità civile prende proprio il posto dell’indennità di frequenza ma perché questa staffetta funzioni nel modo giusto è importante essere rapidi.
Infatti proprio gli esperti del mondo pensionistico sottolineano come sei mesi prima del compimento della maggiore età bisogna presentare domanda di pensione di invalidità civile all’INPS. Ma perché bisogna farlo circa sei mesi prima? Il fatto è che l’INPS non è certamente un fulmine e per evitare che si perda tempo è meglio presentare la domanda di pensione di invalidità civile con largo anticipo.
Infatti se si presenta la domanda di pensione di invalidità civile al compimento dei 18 anni di età si perderà tanto tempo. Ma bisogna anche tenere presente che con la domanda all’INPS ovviamente parte un iter molto complesso. Anche se l’iter è piuttosto complesso il culmine di questo iter è proprio la visita davanti alla famosa commissione INPS. Se la commissione INPS accerta un’invalidità superiore o uguale al 74% c’è diritto alla pensione di invalidità e quindi diciamo che l’indennità di frequenza si trasforma in pensione di invalidità.
Tuttavia se l’invalidità è minore del 74%, ecco che al ragazzo non spetterebbe la pensione di invalidità e così l’indennità di frequenza finirebbe ma non sarebbe sostituita dalla pensione di invalidità. Ma in tutto questo la parola d’ordine è proprio velocità perché comunque sia l’INPS ha i suoi tempi per mettere in campo questa visita medica così importante.
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