Come sappiamo il governo Meloni sta puntando molto sull’aumento degli stipendi.
Mentre il governo Conte e più limitatamente il governo Draghi puntavano sui bonus per i più poveri la Meloni vuole aumentare proprio gli stipendi in modo strutturale. E proprio da gennaio arrivano le novità. Si tratta di novità molteplici. Infatti il governo Meloni intende puntare sia su rinnovi dei contratti collettivi del lavoro ma sia anche su un taglio di cuneo fiscale.
Il taglio di alcune fiscale è un vero e proprio cavallo di battaglia del governo di destra e il motivo è molto semplice. Infatti il cuneo fiscale non è altro che il differenziale tra quello che il datore di lavoro versa al dipendente e quello che il dipendente effettivamente si ritrova nella busta paga.
Aumenti forti di stipendio attraverso due vie
Quindi il cuneo fiscale non è altro che la tassazione pesantissima che si paga sul lavoro in Italia. Sono anni che si parla di taglio del cuneo fiscale e con il governo Meloni questo taglio di cuneo fiscale dovrebbe diventare realtà. Una volta che il taglio del cuneo fiscale arriva a regime dovrebbe arrivare a valere addirittura il 5% anche se ancora non si capisce quanto di questo 5% andrebbe ai datori di lavoro e quanto effettivamente andrebbe ai lavoratori.
Ma proprio per i lavoratori nel 2023 arrivano finalmente gli arretrati e gli aumenti di stipendio. Infatti tantissimi contratti collettivi di lavoro sono stati rinnovati alla fine dell’anno scorso o stanno per essere rinnovati. Un esempio è proprio quello dei contratti del mondo della sanità e anche dei contratti del mondo della scuola.
Rinnovi dei contratti
Il rinnovo del contratto scuola 2019-2021 consentirà proprio dopo Natale di avere gli stipendi più alti ma proprio anche tutti gli arretrati. L’accredito degli arretrati per lo stipendio degli insegnanti ma anche del personale ATA arriva proprio tra il 27 e il 30 dicembre.
Ma è proprio con l’arrivo dell’anno prossimo che arriverà una vera e propria pioggia di aumenti e di arretrati. Quindi per districarsi nei vari aumenti e arretrati per chi lavora nel mondo della pubblica amministrazione è necessario andare sulla piattaforma NoiPA. Infatti è proprio su questa piattaforma che si avrà un’idea più chiara di cosa spetta relativamente ad arretrati e anche ad aumenti in busta paga.
Forti aiuti ai lavoratori
Questo ovviamente vale per chi opera nel settore pubblico, perché invece per chi opera nel settore privato è molto importante capire cosa stanno facendo i sindacati per cercare di adeguare i bassissimi stipendi italiani alla forte inflazione. Ad ogni modo il 2023 sarà un anno di forti aumenti per quello che riguarda il mondo del lavoro e logicamente i lavoratori lo attendono con grande ansia. Ma il problema più forte è proprio quello dei tanti disoccupati che in Italia vengono privati del reddito di cittadinanza e che rischiano di far esplodere un vero e proprio allarme sociale.