Buona notizia per moltissimi contribuenti: Arriva il perdono per i reati tributari, ma non è un condono. Ecco come fare
Da tempo si parla di quelle che saranno le misure economiche intraprese dall’attuale governo guidato da Giorgia Meloni. L’esecutivo, infatti, sta varando i primi provvedimenti in termini di fiscalità e pagamenti, ma questi sembrano andare più verso un “perdono” verso gran parte dei cittadini che hanno deciso di non pagare correttamente le tasse.
Sono infatti moltissime le polemiche tra chi pensa che concedere uno sconto o un annullamento sulle cartelle esattoriali sia un modo per ricevere almeno una parte del denaro e chi, invece, crede che sia irrispettoso nei confronti di chi ha sempre pagato le tasse. ad ogni modo, arriva il perdono per i reati tributari, a non è un condono. Ecco perché è comunque una buona notizia per moltissimi contribuenti.
Secondo quanto dichiarato dal viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, è sul tavolo l’ipotesi di un’ulteriore “pace fiscale” che potrebbe essere inserita all’interno della Manovra. Secondo quanto riferito dal viceministro potrebbe trattarsi di una “moratoria” riguardo i reati meramente formali, ovvero i reati tributari che sono stati giudicati meno gravi nei confronti del contribuente. Nonostante le critiche e le smentite da parte dell’esecutivo, tuttavia, si tratta di un vero e proprio condono. L’ennesimo di questo governo.
L’intenzione da parte dell’esecutivo pare essere quello di provare a recuperare almeno una parte dei soldi che gli evasori avrebbero dovuto dare allo Stato e che, a quanto pare, secondo il governo non daranno mai. Dunque, tutto tranne una vera e propria lotta all’evasione fiscale, la quale sta lasciando il posto a condoni e pace fiscale con l’obiettivo di avere qualche entrata economica nelle casse di Stato. Il viceministro Sisto ha infatti parlato di “perdono fiscale”, ovvero una cancellazione di alcuni reati tributari.
A quanto pare, infatti, l’Agenzia delle Entrate potrebbe “perdonare”, appunto, alcuni reati tributari giudicati non così gravi. Tra questi sono stati menzionati l’omesso versamento, l’omessa dichiarazione dei redditi, dichiarazione infedele. Non dovrebbero essere inclusi, quindi, i reati che includono false fatturazioni, fatture inesistenti reati con frode. Dunque, un bel taglio per coloro che hanno commesso reati tributari minori. Ma ecco nello specifico.
Il cittadino che ha ancora da pagare dei tributi nei confronti dello Stato potrà accedere al “perdono fiscale” solo in caso di pagamento del 100% del debito, più una sanzione accessoria. In questo caso si registrerà una “causa estintiva per condotta riparatoria”, la quale permetterà la cancellazione del reato tributario attribuibile al cittadino.
Secondo il viceministro Francesco Paolo Sisto, quella del perdono fiscale sarebbe una misura a tempo e non verrebbe quindi inserita a regime. Grazie a questa mossa, infatti, il governo spera di recuperare almeno una parte del denaro che molti cittadini evasori avrebbero dovuto consegnare allo Stato. Un “meglio poco che niente” che rispecchia, ancora una volta, la totale incapacità dello Stato di far rispettare le norme fiscali ai propri cittadini.
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