C’è una nuova importante tecnica che permette di recuperare prima dall’operazione di tumore al seno consentendo anche allo Stato di risparmiare nella Spesa Pubblica.
Il carcinoma mammario risulta essere la neoplasia più diagnosticata nelle donne. Come si legge sul sito della Fondazione Veronesi i nuovi casi di tumore nel 2022 in Italia sono stati 390.700.
La neoplasia più frequentemente diagnosticata nel 2022 continua ad essere il tumore del seno (55.700 casi, +0,5% rispetto al 2020), seguito dal tumore del colon-retto (48.100, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), tumore del polmone (43.900, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), tumore della prostata (40.500, +1,5%) e tumore della vescica (29.200, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne). Rispetto agli anni scorsi c’è stato un aumento netto di tumori. un dato che impone sicuramente delle riflessioni. Sono svariate le cause che hanno portato ad una incidenza così alta sulla popolazione italiana.
A fronte dei 2 milioni e mezzo di cittadini italiani viventi nel 2006 con una pregressa diagnosi di tumore, si è passati a circa 3,6 milioni nel 2020, pari al 5,7% della popolazione italiana. L’aumento è stato particolarmente marcato per coloro che vivono da oltre 10 o 15 anni dalla diagnosi, segno tangibile del progresso delle cure anti-cancro. Nel 2020, circa 2 milioni hanno avuto una diagnosi da più di 5 anni mentre 1,4 milioni hanno ricevuto la diagnosi da oltre 10 anni. Tra le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore, il 53% erano donne e il 47% uomini. Tra le cause di aumento di neoplasie c’è lo stile di vita ma anche l’aumento dell’inquinamento.
Secondo una ricerca condotta dai ricercatori dell’Università di Warwick la fisioterapia e lo stretching post operazione al tumore al seno ha aiutato le pazienti a non avere più dolore a braccio e spalla. Questo programma, denominato Prosper, ha portato risultati eccezionali. Anche in termini di costi e benefici, le casse dello Stato sembrano aver avuto giovamento dalla pratica Prosper. La spesa aggiuntiva per ogni paziente è di 150 euro ma il risparmio sui servizi erogati è di 352 euro. Si è visto infatti che le donne che seguono il programma di riabilitazione post-operatorio hanno meno bisogno di visite mediche e di terapie rispetto alle pazienti che non partecipano alle sedute di fisioterapia e ginnastica.
La prevenzione resta comunque l’arma più importante per evitare che venga diagnosticato in ritardo un tumore al seno. In Italia c’è però il grave problema legato alle lunghe liste d’attesa negli ospedali dove per uno screening spesso bisogna aspettare mesi oppure andare in strutture lontane chilometri da casa per avere più celerità. In molti casi ci troviamo di fronte a pazienti costretti a farsi curare privatamente. I tagli alla Sanità pubblica sono all’ordine del giorno. Interi reparti, specialmente da Roma in giù, sono stati praticamente chiusi causando non pochi problemi. Come può una persona fare prevenzione se poi deve attendere mesi per avere uno screening? Siamo al paradosso totale. Tra l’altro il ritardo sulla diagnosi del tumore è purtroppo un’altra causa che incide sulle cure e su tutto l’iter da seguire. Ogni minuto perso diventa prezioso. Più velocemente si può avere uno screening e più aumentano le possibilità di curare il tumore al seno in maniera meno invasiva.
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