Andare in pensione con 3 anni di anticipo è possibile. Ce lo fa sapere proprio l’INPS. Una bellissima notizia che però pochi conoscono.
E’ uno dei temi che affascinano di più i governi che si susseguono, gli uni agli altri. Il tema è talmente grande, importante, decisivo per l’equilibrio dell’italica economia che in molti ci si sono buttati a capofitto senza mai però raggiungere risultati soddisfacenti. Quando si parla di Riforma delle Pensioni tutti dicono: “Io, io”, ma sono grida a vuoto.
Il governo guidato da Giorgia Meloni, in carica da circa due mesi, avrebbe voluto anche fare di più per quanto attiene il discorso legato alle pensioni, ma l’urgenza socio – economica che contraddistingue questo periodo ha avuto la priorità assoluta. Ma per chi vuole andare in pensione anticipatamente può approfittare di un trucco…
Nuovo governo, e come gli infiniti esecutivi che l’hanno preceduto, con quel pensiero fisso chiamato Riforma delle Pensioni. Matteo Salvini, uno dei leader della coalizione di centro – destra che ha vinto le elezioni del 25 settembre scorso, negli anni passati si era scagliato infinite volte contro la Riforma della Pensioni firmata Elsa Fornero e non vedeva l’ora di tornare al governo per sgretolarla con le sue stesse mani. Ma al momento non se ne parla di riformare le pensioni. Conferme e modifiche, il governo Meloni non può, e non vuole andare oltre.
Pertanto per chi vuole andare in pensione non rimane altra scelta che selezionare una delle tre opportunità a disposizione, ovvero Quota 41, dove sono necessari 41 anni di contributi ed è ovviamente indicata per coloro che hanno iniziato a lavorare giovanissimi. Opzione Donna permette alle lavoratrici in ambito pubblico e privato nonché alle lavoratrici autonome di andare in pensione a 58 e 59 anni con 35 anni di contributi regolarmente versati. E poi vi è una terza opportunità che in pochi conoscono oppure dimenticano troppo in fretta.
Una possibilità concreta di andare in pensione anticipata persino di 3 anni. Ma di cosa si tratta esattamente?
In realtà si tratta di un vero e proprio ammortizzatore pensionistico creato appositamente per offrire la possibilità ad alcune tipologie di lavoratori di andare in pensione in anticipo. Questo ammortizzatore è in sostanza un assegno provvisorio da versare per un massimo di tre anni a lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese che sono in crisi purché rispettino alcune precise direttive.
Per andare in pensione utilizzando questo ammortizzatore pensionistico, i lavoratori devono firmare un consenso scritto. Poi spetterà all’azienda presentare relativa domanda all’INPS almeno 90 giorni prima della data di risoluzione del rapporto di lavoro. Una strada percorribile concretamente ma che sembra che pochi intraprendano veramente. Forse perché sono davvero pochi coloro che la conoscono o davvero pochi coloro che ricordano che ancora è in vigore.
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