Andare in pensione in anticipo, sopratutto in Italia e sopratutto in questo periodo offre un vasta gamma di scelta. Ci sono moltissime porte aperte per poter uscire dal mondo del lavoro con qualche anno di anticipo e godersi la vecchiaia in santa pace. Potrebbe essere possibile personi andare in pensione con 10 anni di anticipo rispetto a quanto detto dalla legge Fornero?
Per andare in pensione di vecchiaia in Italia la legge prevede che si utilizzi la formula della legge Fornero. Questa prevede che un lavoratore possa ritirarsi e andare in pensione se ha già compiuto l’età anagrafica di 67 anni e se ha alle spalle almeno 20 anni di contributi versari tramite il suo lavoro. Il lavoratore in questione può quindi smettere di lavorare e andare in pensione per godersi la sua vecchiaia con un assegno mensile riconosciuto dall’INPS calcolato tramite un calcolo contributivo sui contributi versati negli anni. Più il lavoratore ha dato allo Stato, più gli viene dato indietro.
In alternativa ci sono i meccanismi di pensione anticipata. Questi sono stati introdotti per permettere alle persone di andare in pensione prima del tempo e permette, almeno in teoria, una maggiore e più rapido ricambio generazionale nel mondo del lavoro. Possiamo portare l’esempio della quasi esaurita Quota 102, che permette l’uscita dal mondo del lavoro con i requisiti di 63 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi. Oppure possiamo citare l’Ape Sociale. Questa è pensata per casi particolari che richiedono un pensionamento anticipato. In questo caso i requisiti per accedere a questa forma di pensionamento anticipato sono il compimento di 63 anni di età anagrafica e aver registrato almeno 30 anni di contributi versati.
Andare in pensione a 57 anni con 20 anni di contributi, è possibile?
Qualcuno online ha chiesto se sia possibile andare in pensione con 57 anni di età anagrafica e 20 anni di contributi. Potrebbe essere possibile? Non proprio. O meglio, le casistiche sono molto limitate. Per andare in pensione a 57 anni l’unico modo sarebbe quello di sfruttare Quota 41. Questa è la forma di pensionamento anticipato pensato per i lavoratori precoci. In particolare per quelli che hanno cominciato a versare contributi giovanissimi, già a 16 anni, e in qualche modo sono riusciti a non smettere mai. Questa misura però richiede 41 anni di contributi pagati all’INPS nel corso della propria vita lavorativa, decisamente più dei 20 proposti dalla domanda.
Con 20 anni di contributi l’unica possibilità concreta è quella di attendere la pensione di vecchiaia. In questo caso, però, si accederebbe alla pensione tramite la legge Fornero, quindi dovremmo aspettare ancora 10 anni rispetto a quanto richiesto, l’età anagrafica di 67 anni.
Pensione con la RITA
Scartate tutte le opzioni regolari per andare in pensione a 57 anni con 20 anni di contributi, resta nient’altro che la pensione con la RITA. Acronimo per rendita integrativa temporanea anticipata, la RITA è una forma di pensione che sfrutta il capitale accumulato in un fondo pensione. Possono trattarsi di fondi negoziali, fondi aperti o piani integrativi di pensione. A questa forma di pensione si può accedere proprio con i requisiti richiesti: 57 anni di età anagrafica e 20 anni di contributi, ma soltanto se si è disoccupati o inoccupati da almeno 2 anni. Inoltre è obbligatorio essere iscritti a una delle forme di pensione complementare in regime di contribuzione definita.