Il bonus cultura subirà un importante cambio di rotta. Dopo anni di attività, 18app si trasforma e cambia i suoi connotati. 1.000 euro per i ragazzi, ma soltanto se meritevoli e con specifici requisiti. Ecco come nel 2023 il Governo Meloni intende aiutare i giovani nel loro percorso di studio.
Nel 2014 il Governo Renzi ha introdotto il Bonus Cultura. Un fondo da 500 euro di durata annuale destinato a tutti i neo maggiorenni dell’anno in corso. I ragazzi possono attingere al bonus tramite 18app, con cui possono prendere dei buoni per coprire il costo di acquisti legati all’accrescimento del proprio bagaglio culturale. Si possono usare questi soldi per acquistare libri, corsi di aggiornamento online, come corsi di lingue o informatici, ma anche biglietti per concerti, musei ed eventi culturali, CD musicali e molto altro.
Detto anche Bonus Renzi, dal primo ministro che lo ha messo in atto, il bonus cultura è spesso stato tacciato di essere una mancetta statale, un modo subdolo per comprare i voti dei più giovani. Non avrebbe sorpreso nessuno se il nuovo Governo di Centrodestra lo avrebbe avesse fatto sparire. A ben vedere è proprio questo che sta per succedere, ma considerando il successo della misura, il Governo Meloni ha deciso di sostituirlo con un altro bonus. Il nuovo bonus prenderà il nome di Carta G e avrà per alcuni un valore doppio rispetto al Bonus Cultura, in cambio, però, di un deciso taglio alla platea di possibili beneficiari.
Seguendo il mantra del “i bonus solo a chi ne ha davvero bisogno”, Giorgia Meloni e la sua squadra di governo hanno deciso per un nuovo bonus per i giovani che non sarà più generale quanto il bonus cultura. Carta G appare in uno degli emendamenti alla legge di Bilancio 2023 e prevede un bonus fino a 1.000 euro per chi compie 18 anni in quell’anno (quindi i ragazzi e le ragazze nati nel 2004). Non tutti potranno però beneficiare del bonus completo, ma solo quelli che rispettano determinati criteri di reddito e merito.
Non siamo ancora in grado di dire nello specifico quali saranno i criteri secondo cui verranno assegnati le Carte G. Si può presupporre che il Governo intenda affidarli tramite una graduatoria a punteggio, similmente a come avviene con le borse di studio universitarie o dell’INPS, ma è ancora tutto molto fumoso. La cosa certa è che nell’emendamento alla Legge di Bilancio sono stati proposti due criteri minimi per avere l’agevolazione:
I ragazzi che compiono 18 anni nel 2023 che soddisfano solo uno di questi due parametri riveveranno il bonus per 500 euro, mentre quelli che si soddisfano entrambi riceveranno lo stesso bonus, ma per un valore di 1.000 euro.
Anche sul funzionamento di questo bonus non si sa ancora molto. Anche in questo caso ci sono solo supposizioni, la più probabile delle quali quella che vorrebbe Carta G abilitata solo all’acquisto di determinati beni di consumo e servizi, utili per la crescita culturale del beneficiario. La lista di questi ultimi potrebbe essere la stessa usata per il bonus cultura.
Non c’è dubbio che l’emendamento sia ancora in fase embrionale e che debba essere rivisto, anche soltanto per il corto circuito che si crea pensando che, a cose normali, in Italia un diciottenne non può aver già fatto l’esame di maturità.
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