L’INPS è sempre più dura per i pensionati perché mette in campo delle richieste nuove e tassative che rischiano di mettere in difficoltà tantissimi pensionati italiani.
Tanti pensionati infatti dopo aver ricevuto la pensione per mesi o per anni rischiano di perderla di colpo proprio a causa delle nuove normative INPS che richiedono adempimenti decisamente contorti. Il fatto è che troppe truffe sono state messe in campo sulle pensioni e così l’INPS per evitare queste situazioni richiede una modulistica sempre più complessa.
Tanti pensionati nemmeno sanno di dover adempiere a tutta questa burocrazia e spesso le sorprese possono essere veramente pesanti. Il fatto è che tanti pensionati non sanno che la loro pensione è per così dire provvisoria e hanno necessità di ripresentare domanda.
Questo può sembrare assurdo perché una volta andati in pensione si potrebbe pensare che questo trattamento spetti per tutta la vita e può sembrare assurdo il fatto di dover ripresentare domanda ma invece è proprio così. Innanzitutto tanti pensionati sono tenuti a presentare una vera e propria dichiarazione dei redditi perché la loro pensione è proporzionata al reddito.
Per tutti i pensionati che hanno una pensione proporzionata al reddito ogni anno c’è bisogno di certificare i propri redditi e quindi chi non lo fa può andare incontro a rischi pesanti ma come detto prima tante pensioni sono semplicemente dei trattamenti provvisori che accompagnano alla pensione vera e propria.
Vediamo di capire che cosa sta succedendo. Tutti quei pensionati che stanno usufruendo di ape sociale a gennaio molto probabilmente avranno bisogno di ripresentare domanda. Infatti con ape sociale tanti sono andati in pensione in anticipo. Grazie ad ape sociale tanti lavoratori sono andati in pensione con solo 63 anni di età.
Ma bisogna tenere presente che anche se APE sociale consente di andare in pensione prima, è soltanto un trattamento temporaneo ma poi quando si arriva a 67 anni bisogna ripresentare domanda. Infatti APE sociale non è altro che una sorta di pensione temporanea e molti a gennaio dovrebbero poter essere costretti a ripresentare la domanda all’INPS.
Infatti chi usufruisce di ape sociale sta usufruendo di un trattamento che lo accompagna alla pensione vera e propria che poi si può avere soltanto a 67 anni di età. Il pensionato che compie 67 anni nel 2023 si può ritrovare senza nessuna pensione se non fa domanda di pensionamento vero e proprio. Infatti l’ape sociale termina quando il pensionato arriva all’età di 67 anni. Purtroppo l’INPS non ha previsto una sorta di meccanismo automatico che faccia passare dall’ape sociale alla pensione di vecchiaia vera e propria.
Quindi in sostanza chi pensasse che finita l’ape sociale si ritroverà a 67 anni con la pensione di vecchiaia classica si sbaglia di grosso. La domanda va ripresentata autonomamente dal lavoratore.
Quindi sta al pensionato presentare la domanda di pensione di vecchiaia ordinaria. Se si presenta la domanda di pensione ordinaria direttamente all’INPS o attraverso il CAF si passerà senza scossoni da ape sociale alla vera e propria pensione di vecchiaia ma tutto è subordinato sempre alla presentazione della domanda da parte del beneficiario, perché come detto l’INPS non eroga automaticamente la pensione di vecchiaia senza un’apposita domanda.
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