Si parla sempre più spesso del famoso cigno nero ma cerchiamo di capire che cosa si intende con questa espressione e quali sono oggi i timori più forti sulle borse internazionali.
L’espressione cigno nero in borsa è un’espressione che sta a significare proprio quell’evento imprevisto ed imprevedibile capace di far crollare le borse. Il covid è sicuramente un esempio perfetto di cigno nero. Ma in realtà oggi in borsa i timori di un crollo ci sono e non sono necessariamente legati ad un cigno nero. In borsa un cigno nero può sempre arrivare perché può sempre scoppiare un’emergenza assolutamente imprevista che porta ad un vero e proprio crollo dei mercati.
Ma oggi in borsa più che temere un cigno nero si temono alcune situazioni patologiche che proprio nel 2023 potrebbero esplodere. La prima cosa che in borsa suscita un grandissimo timore è proprio l’inflazione. L’inflazione nel 2023 dovrebbe restare molto alta e questo chiaramente per i mercati è un grande allarme. Con un’inflazione alta le spese delle famiglie si contraggono e il rischio di una recessione diventa più forte.
E infatti è proprio la recessione economica l’altra grande paura per il 2023. Una recessione economica l’anno prossimo potrebbe essere una durissima stangata in borsa e giustamente tanti ne hanno paura. La guerra in Ucraina invece è una paura più limitata. Sicuramente il conflitto tra la Russia e i paesi occidentali non è qualche cosa di positivo ma appare difficile che questo conflitto possa trasformarsi in una vera e propria guerra su scala globale e quindi se la guerra in Ucraina sicuramente suscita forti i timori non è questo ad impedire in modo specifico i mercati.
Ovviamente a fare tanta paura sono anche le banche centrali e il loro aumento dei tassi. Quindi si può ben dire che oggi le borse più che temere il famoso cigno nero, temono delle situazioni patologiche che fino ad oggi hanno fatto semplicemente danni ma che nel 2023 potrebbero esplodere e trascinare verso una vera e propria situazione di panico i mercati.
Sostanzialmente starà alle banche centrali domare questa paura. In sostanza le banche centrali dovranno avere la forza di fare marcia indietro sul cammino di aumento dei tassi se qualcuna di queste situazioni patologiche dovesse effettivamente esplodere. Se ad esempio la temuta bolla immobiliare dovesse esplodere le banche centrali dovrebbero avere la prontezza di fare marcia indietro sull’aumento dei tassi per scongiurare una situazione che potrebbe essere realmente pericolosa.
Dunque se spesso si sente parlare di cigno nero, si deve in realtà ammettere che i veri allarmi oggi in borsa non sono legati ad aventi imprevedibili ma a situazioni che sono accuratamente monitorate. Questo non significa che l’evento imprevisto non possa capitare, ma significa che i timori di un crollo in borsa sono legati oggi a queste situazioni bene note.
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